Donazione e gita con Di
Marca
PIETRAPERZIA. La quinta
donazione del nuovo anno è stata coordinata dal dottor Vincenzo Di Marca, nefrologo
all’ospedale Umberto primo di Enna. Le donazioni sono state 23 ed in tutto quest’anno
si è arrivati a 120. Nel contesto della donazione continuano le attività socializzanti
dell’Avis che alcuni giorni addietro ha portato cento donatori a Catania per la
vista alla città ed per uno spettacolo culturale. Ancora una volta l’Avis si muove
nel vortici del dinamismo e della formazione. Fanno parte dell’Avis i medici:
Sara Colletta, Carmela Romana ed Antonio Viola. E’ istituzionalizzato l’infermiere
Nino Ciulla che è impegnato in questa
attività filantropica con la moglie e le figlie. Coordinano la giornata della
donazioni il presidente Luigi Sardo, che
ricopre la carica da un ventennio e l’amministratore delegato Pino Bongiovanni,
impegnato in tante associazioni ecclesiali: Bongiovanni è uno dei fondatori di
prestigio dell’Avis. La Segretaria dell’associazione è formata da Enzo e
Salvatore Bongiovanni, Giuseppe e Manuel Carciofolo, Liborio Miccichè, Enzo
Amico, Lucia Di Forte, misuratrice di
pressione, le sorelle Giusy e Nadia Ciulla, Calogero Emma, Daniela Raspa, Enza
Nestre e Liborio Miccichè. Ristoratore come di consueto Salvatore Bongiovanni.
La sezione dell’Avis, che
ora si trova in Pazza Vittorio Emanuele e che è stata realizzata con il
contributo dei soci, è titolata a Francesco Tabbaro venuto veno all’età di 19
anni in un inacidente automobilistico e tutti
i suoi organi furono donati per il trapianto: occhi, cuore, fegato, reni e
pancreas. Le sale di donazioni sono stati titolate e due generosi donatori:
Gino Legane e Rocco La Monica.
“Nel contesto delle
difficoltà – afferma il presidente Luigi
Sardo – in cui si dibatte l’ambiente, l’Avis con le sue metodiche donazioni
diventa orientamento nella vita sociale ed i donatori sono impegnati anche in
volontariato di solidarietà. L’Avis fu fondata nel 1991 ed in tutti questi anni
è stata fatta una campagna di formazione e d’educazione alla donazione.
L’associazione ha fatto un lungo cammino fino ad avere una sede propria, che è
stata comprata con i risparmi dei donatori ed anche per renderla più
aggraziata, i lavori sono stati fatti gratuitamente dai donatori o da persone
vicini all’Avis. In questo mese abbiamo programmato “la settimana della
pubblicità”. In modo particolare noi puntiamo a svolgere attività formativa
nelle scuole, per creare nei ragazzi la mentalità alla donazione, come atto
filantropico per il miglioramento dei rapporti umani nella società. Abbiamo
trovato la disponibilità e la collaborazione del preside Arcangelo Amoroso”.
Giuseppe Carà
Giuseppe Carà