Torna ad essere festeggiata
il 7 ottobre la Madonna del Rosario
LA MADONNA DEL ROSARIO
PIETRAPERZIA - Torna ad essere festeggiata il 7
ottobre la Madonna del Rosario. La data coincide con il giorno stesso della
festa liturgica che dal 1913 è stata fissata dal calendario dalla Chiesa
appunto al 7 ottobre. In realtà quando la festa si affermò nella chiesa
cattolica ad opera dei padri domenicani (XIII secolo), i quali ne furono i
maggiori propagatori, fu fissata alla prima domenica di ottobre dal papa san.
Pio V nel 1572. Ciò avvenne perché lo stesso pontefice attribuì alla protezione
della Vergine del S. Rosario, la vittoria della flotta cristiana sui turchi
musulmani, avvenuta a Lepanto nel 1571.
A Pietraperzia il culto si diffuse ad opera dei
domenicani, i quali vi si stabilirono a partire dalla prima metà del 1500 e
fino alla soppressione degli ordini religiosi e alla confisca dei loro beni
avvenuta con l’Unità d’Italia del 1861. Una bellissima statua in legno
raffigurante la Vergine che consegna il rosario a San Domenico fu commissionata
dai domenicani e collocata nella chiesa omonima che fu edificata dai principi
Barresi a metà del 1500. L’altra statua, raffigurante San Caterina da Siena,
anch’essa domenicana, è stata aggiunta dal parroco don Giuseppe Siciliano nel
1991 commissionandola al laboratorio Emma di San Cataldo che in quell’anno
effettuò anche il restauro dell’intero gruppo scultoreo.
Il programma dei festeggiamenti, organizzato dal
Rettore della Chiesa don Giuseppe Rabita con la collaborazione di don Osvaldo
Brugnone, prevede un triduo con recita del S. Rosario meditato e la
celebrazione eucaristica. Il giorno della festa, lunedì 7, dopo la celebrazione
della messa alle ore 11 è prevista alle 12 la Supplica alla Madonna. Nel
pomeriggio, dopo la messa delle ore 19 seguirà la processione per le strade
cittadine scandita dalla recita del Rosario e in piazza S. Croce un piccolo
spettacolo pirotecnico. Una parte delle somme raccolte spontaneamente tra i
fedeli verrà destinata per aiutare qualche famiglia bisognosa in questi tempi
difficili che stiamo vivendo.
“La festa – dichiara Don Pino
Rabita - è molto sentita dai devoti del
S. Rosario ed è contornata dallo svolgimento di una fiera che attualmente viene
effettuata lungo il viale Unità d’Italia nel primo fine settimana di ottobre e
fino al lunedì successivo. Sarebbe auspicabile che tale fiera venisse riportata
nel centro storico per una sua più coerente valorizzazione, considerato che la
parte più artistica del paese è quella appunto che coincide con il vecchio
impianto urbanistico ricco di palazzi e chiese di un certo pregio artistico.
La devozione della recita del rosario, chiamato
anche salterio, ebbe larga diffusione per la facilità con cui si poteva
pregare; fu chiamato il vangelo dei poveri, che in massima parte non sapevano
leggere, perché faceva in modo di poter pregare e nello stesso tempo meditare i
misteri cristiani senza la necessità di leggere su un testo.
I misteri contemplati nella
recita del rosario sono quindici, cinque gaudiosi, cinque dolorosi, cinque
gloriosi. A questi nel 2002 Papa Giovanni Paolo II ha aggiunto i cinque misteri
della Luce, che fanno meditare su alcuni momenti particolarmente significativi
della vita pubblica di Gesù Cristo.
Il culto per il s. Rosario
ebbe un’ulteriore diffusione dopo le apparizioni di Lourdes del 1858, dove la
Vergine raccomandò la pratica di questa devozione. La Madonna del Rosario, ebbe
nei secoli una vasta gamma di raffigurazioni artistiche, quadri, affreschi,
statue, di solito seduta in trono con il Bambino in braccio, in atto di
mostrare o dare la corona del rosario; la più conosciuta è quella in cui la
corona viene data a s. Caterina da Siena e a s. Domenico di Guzman,
inginocchiati ai lati del trono. Ed è uno di questi quadri che ha dato vita alla
devozione tutta mariana di Pompei promossa dall’iniziatore di questo culto, il
beato Bartolo Longo.
Giuseppe Carà