Pulizia delle caditoie
PINO TOSCANO, SALVATORE DI CALOGERO, TOTO' MESSINA
PIETRAPERZIA.
Pulizia della caditoie. L’assessore alla viabilità Salvatore Di Calogero
d’intesa con il sindaco Vincenzo Emma ha raggiunto un accordo con Acqua Enna
per intervenire sulla pulizia delle caditoie che emettono un odore sgradevole.
Già gli interventi sono iniziati cominciando dalla via “Unità d'\Italia”. Hanno
partecipato ai lavori il team di Acqua Enna, coordinato dal responsabile Pino
Toscano ed il binomio amministrativo: l’assessore Salvatore Di Calogero ed il
consigliere comunale Totò Messina.
La
situazione delle caditoie è stata abbastanza tragica perché ha invaso il paese
di un orrendo puzzo che ha creato non pochi problemi di igieni pubblica ed il
medico addetto Giuseppe Nicoletti ha fatto parecchi intereventi ufficiali e
quindi con documenti scritti con una certa durezza.
Acqua
Enna farà gli interventi in tutto il paese dove l’igiene lascia a desiderare.
Un problema grosso è stato quello che parecchie caditoie sono otturate e quindi il primo interevento è stato quello della circolazione dell’acqua. Le caditoie
per merito dell’ex sindaco Gino Palascino sono in tutto il paese; purtroppo
alcuni cittadini sconsiderati hanno allacciato la fogna alle caditoie;
infestando il paese di un odore nauseabondo.
Inoltre
l’assessore Di Calogero rende noto che oggi iniziano i lavori per la
riparazione della fogna in via Terruccia e nel viale dell’Unità.
“Ho
affrontato - conclude l’assessore Di Calogero
– il problema della segnaletica nel centro abitato. Saranno rifatti le strisce,
ma in modo particolare si sta facendo uno piano di per adeguare la segnaletica
alle nuove esigenze del paese. Sorgono dei problemi a volte nel raccordo tra
l’ufficio tecnico ed Acqua Enna per gli
intereventi per gli scoppi nelle rete idrica e nella rete fognante. Con
notevole sacrifici stiamo tirando la vivibilità del paese e purtroppo vi sono
alcuni “sfascisti” che sono felici, quando vi sono problemi da affrontare. Alcuni
sanno fare critiche e solamente critiche”.
Giuseppe
Carà
