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giovedì 31 ottobre 2013

TROVATO IL BANCOMAT DELLA RAPINA ALLA SAN MICHELE DI PIETRAPERZIA


Trovato il bancomat trafugato alla San Michele


 IL BANCOMAT RITROVATO
 
PIETRAPERZIA. Una pattuglia del corpo forestale, del  distaccamento di Pietraperzia, al comando dell’ispettore superiore Filippo Emma, ha ritrovato la postazione bancomat, in contrada Musalà rubata da ignoti malviventi alla banca di credito cooperativo “San Michele” di Piazza Vittorio Emanuele, 49,  nella notte fra l’11 e il 12 ottobre scorso. Inoltre sono stati trovati i vestiti che i banditi usurano nell’assalto alla banca. Il bancomat ed i vestiti sono stati ritrovati nel contesto di un’operazione per il controllo del territorio lunedì mattina alle ore dieci in contrada Musalà nei pressi dell’omonimo torrente in territorio di Pietraperzia, una volta borgo per l’estrazione dello zolfo.
       Il bancomat è stato ritrovato sventrato e i pezzi sparsi nella zona. E’ ovvio che le ventimila euro della cassa forte erano scomparsi e questa completamente manomessa. “L’apparecchio” era perfettamente visibile ed era abbandonato tra la lussureggiante  vegetazione che costeggia il letto del fiume.
       Avvisati i carabinieri della stazione cittadina sul posto si è portato il comandante Nicola Lomoro ed alcuni militi. Ha coordinato tutta l’operazione il capitano Rosario Scotto Di Carlo. I rottami sono stati portati nella stazione cittadina di viale Don Bosco. Sul posto si è portata anche la squadra investigazioni per gli accertamenti del caso, ed  hanno  immediatamente avviato le indagini per cercare di scoprire gli autori del colpo.
        Nei giorni scorsi i carabinieri di Pietraperzia trovarono a Montagna di Cane, zona “Fastuchera” nei paraggi di Musalà, il camion utilizzato dai banditi per sfondare il portone della banca San Michele come ariete durante il colpo di metà ottobre.
       Il corpo forestale pietrino, ha come competenza per  i territori di Pietraperzia e di Barrafranca; esso conta il comandante e quattro uomini: sono gli ispettori superiori Filippo Emma,  Carmelo Bruno, Gino Siciliano, Maurizio Rinaldo e Pietro Falduto.
       Il colpo perpetrato alla San Michele che ha una storia secolare suscitò un certo sbigottimento. Quella famosa notte a perpetrare il colpo sarebbero stati una quindicina di persone. Nella stessa notte un metronotte fu minacciato e tenuto sotto sequestro.
La dinamica della rapina dimostra che si è trattato di professionisti venuti da fuori, con gli agganci alla malavita locale; infatti alcuni avrebbero messo materialmente a segno il furto; mentre altri  isolarono piazza Vittorio Emanuele, a quell’ora deserta.
Messo a segno il colpo i malviventi sono scappati a folle velocità scendendo in controsenso dalla stessa piazza Vittorio Emanuele. Avuta la strada libera si sono dileguati per le strade vicine.
Dopo qualche minuto sono arrivati i carabiniere in perlustrazione e per miracolo non c’è stata una santa Barbara.
 Musalà e Montagna di Cane sono in direzione della vecchia strada per Caltanissetta. Per addentrarsi nelle due zone di campagna, abbastanza isolate, bisogna conoscere la zona molto bene. Si pensa che in paese i ladri abbiano avuto qualche basista che avrebbe indicato loro le strade per la fuga. I ladri sarebbero andati a Musalà e avrebbero sventrato il bancomat per rubare il contante che era custodito al suo interno e sarebbero fuggiti con dei mezzi “puliti”.
Giuseppe Carà