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lunedì 14 ottobre 2013

I DANNI DELLO SCASSO DEL BANCOMAT ALLA "sAN MICHELE"



Danni alla San Michele


PIETRAPERZIA. Sulla rapina alla banca San Michele di Pietraperzia si stanno quantificando i danni; nonostante non sia stata dato una cifra ufficiale, tuttavia si pensa che i danni ammontano a 80 mila euro. Per la somma del bancomat gira con insistenza la voce dei  trenta mila euro, mentre dalle strutture ufficiale arriva voce che si tratta di 15 mila euro. Sano stati quantificati i danni arrecati al portone ed all’ufficio del rag. Filippo Messina e si parla di 50 mila euro.
       Un dato è certo il portane è stato rifatto tutto a nuovo. Infatti nella stessa giornata di sabato il bravo ebanista Michele Vitale ha rimesso a posto il portone distrutto. Inoltre tutto l’ufficio dietro il portone è stato danneggiato: la scrivanie distrutta, gli armadi inservibili, anche gli impianti complementare fuori uso.
       Circa i ladri attori della rapina si parla di otto persone; questi sarebbero arrivati in zona con una Fiat Panda e con un camion con autogru. In paese si era diffusa nella giornata di sabato, la notizia che era stato ritrovato il bancomat in contrada Oasi di Caulonia, a circa quattro chilometri da Pietraperzia, ma si è trattato dei soliti “si dice” che creano i “romanzi” della storia e della cronaca.
       Sul posto i carabinieri sono arrivati dopo qualche minuto ma i ladri con movimenti spericolati si sono dileguati pare che siano uscita dal paese dalla via Sabotino e dalla via Verde. Anche questa volta è corsa la diceria delle rapine in banca sia un  “esproprio proletario”. E’ noto che il paese si trova economicamente desolato. Molte persone non possono campare.
       I più sapienti sono andati a disturbare la “mafia”, perché l’organizzazione è stata perfetto e quindi non è mancata la collaborazione basista e forse anche una partecipazione.
Sta diventando un romanzo “ci sarebbe potuto scappare il morto nel colpo alla banca “San Michele di Pietraperzia” di piazza Vittorio Emanuele. Infatti una pattuglia di carabinieri, in servizio quella notte, allertata dalla centrale operativa, si è precipitata verso piazza Vittorio Emanuele, teatro del furto. E’ stato questione di qualche minuto l’arrivo dei carabiniere e la fuga dei banditi”.
Giuseppe Carà