PIETRAPERZIA: Enzo Bongiovanni
sindacalista della Uil ed attivo collaboratore di “Assoutenti” con categoricità
sostiene che le bollette per i rifiuti relative al 2006 sono illegittime.
Bongiovanni
ha diramato un terzo documento in cui fa chiarezza sulla tesi
dell’illegittimità e scrive: “Molte ombre incombono sulla legittimità delle
tariffe applicate dall’ATO per l’anno
2006. Tali ombre si sono ulteriormente addensate a seguito della decisione del collegio di liquidazione
della società di sospendere gli avvisi di pagamento recapitati ai cittadini di
Enna, delle numerose prese di posizione di quasi tutti i sindaci della
provincia e della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Provinciale che impegna il presidente della Provincia a
richiedere con urgenza la convocazione dell’assemblea dei soci per chiedere che vengano annullate le
richieste di pagamento per l’anno 2006 in quanto illegittime”.
L’argomento
forte che taglia la testa al toro sulla illegittimità delle tariffe applicate
per l’anno 2006 trova le seguenti motivazioni: “La sentenza del Consiglio di
Giustizia Amministrativa n. 48/1999 passata in giudicato espressamente indica
che la competenza a determinare la
tariffa sulla scorta di un piano economico finanziario spetta ai Consigli
Comunali. Invece, osserva
Bongiovanni, “l’importo oggi richiesto
per l’anno 2006 è determinato sulla base
delle tariffe stabilite dall’assemblea dei soci in data 11.12.2006 espressamente annullate dalla sentenza del
Consiglio di Giustizia Amministrativo”.
Infine
l’acuto sindacalista Enzo Bongiovanni chiarisce: “Il Consiglio Comunale con la delibera del 2005,
impropriamente indicata sulle attuali richieste, non ha determinato tariffa alcuna per l’anno 2006” .
A tale riguardo, Bongiovanni, chiarisce ancora che il Consiglio Comunale di
Pietraperzia nell’adottare nel 2010 la delibera n. 28 ha implicitamente
riconosciuta non utilizzabile la delibera n. 64 del 2005 e che le uniche
tariffe applicabili erano quelle
determinate dal Consiglio Comunale per
il 2003 di importo notevolmente inferiore a quelle richieste dall’ATO.
Bongiovanni
salomonicamente conclude: “Ho cercato di fare chiarezza sulla illegittimità
della richiesta di pagamento delle bollette per l’anno 2006. Siano i cittadini
singolarmente a decidere se pagare o meno il tributo richiesto da tutte le
parti indicato illegittimo. A me ed agli amici che mi sostengono resta l’amarezza di dovere constatare che il danno ricade sempre sulla fascia
debole della società, cioè gli anziani, i lavoratori che non possono perdere
giornate di lavoro e di quanti altri fiduciosi nelle istituzioni e negli Enti o
società ad esse collegati preferiscono pagare pur di non proporre e inseguire ricorsi per ottenere giustizia”.
Giuseppe Carà