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martedì 19 febbraio 2013

BEVILACQUA EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE INTEREVIENE PER LO SVINCOLO PER CALTANISSETTA


Interventi per il completamento della svincolo per Caltanissetta
 PIETRAPERZIA. Resto un groppo problema quello svincolo della scorrimento veloce che conduce a Caltanissetta. Sono passati dieci anni dall’apertura della scorrimento veloce, ma lo svincolo è incompleto e pericoloso.
       Si è fatto caro di in interevento forte l’ex presidente del consiglio provinciale Salvatore Bevilacqua, che ha inviato una vibrata proposta agli organi istituzionali.
       La corposo missiva è stata inviata: All’Anas, direzione regionale per la Sicilia; al presidente della Repubblica; al vive  presidente dell’assemblea regionale siciliana; al prefetto di Enna; al presidente della provincia; al responsabile della protezione civile per la Provincia di Enna; al dipartimento di protezione civile, servizio di Enna; al dipartimento nazionale di protezione civile; al sindaco ed al consiglio comunale di Pietraperzia.
       Il presidente Bevilacqua tra l’altro scrive: “Così come a Vs conoscenza non è più assolutamente possibile mantenere nel vergognoso stato in cui si trova lo svincolo per Pietraperzia del raccordo con la SS 626. In particolare si ricorda che a tale svincolo è interessato oltre che il traffico civile e commerciale,
anche da quello turistico, dato che l’arteria collega i maggiori centri di interesse turistico della parte centro-sud della nostra Isola e cioè i templi di Agrigento con la Villa dei Mosaici di Piazza Armerina.  E certamente non costituisce un biglietto da visita adeguato, ed anzi, quello che si presenta all’ingresso di Pietraperzia: uno stretto budello, pieno di buche, dove il traffico è possibile solo in maniera alternata e con divieto per i mezzi “pesanti”.
       Ma a rendere improcrastinabile ed urgentissimo un intervento risolutivo per sistemare adeguatamente e dignitosamente tale svincolo, è la necessità che in caso di interventi derivanti da emergenze varie (quali alluvioni, terremoti e simili), c’è il serio rischio che i soccorsi provenienti dalla SS 626 potrebbero non giungere né a Pietraperzia e né nei centri limitrofi che perciò potrebbero restare privi di un immediato soccorso, dato che appunto questa “via di fuga” per le sue attuali condizioni non sarebbe utilizzabile per simili tragiche evenienze.
Speriamo che il problema sia prontamente affrontato e risolto e perciò ci asteniamo dal preannunciare chiamate di responsabilità per le conseguenze derivanti dal perdurare delle lamentate omissioni.
       Con l’occasione si ricorda infine che è rimasta ancora inattuata la sistemazione idraulica prevista nel progetto per il ripristino del tratto smottato nel 1991.
La presente viene inviata anche al Capo dello Stato oltre che per i pericoli denunciati anche in quanto in passato e precisamente nel 2000 l’allora Presidente, il compianto on. Scalfaro, in occasione della Sua visita a Enna venne investito e si interessò attivamente della problematica circa la mancata apertura dell’arteria. Pertanto confidiamo che anche ora ci giunga un ausilio da tale massima Autorità dello Stato.
GIUSEPPE CARA'