Interventi per il completamento
della svincolo per Caltanissetta
PIETRAPERZIA. Resto un groppo problema quello svincolo
della scorrimento veloce che conduce a Caltanissetta. Sono passati dieci anni
dall’apertura della scorrimento veloce, ma lo svincolo è incompleto e
pericoloso.
Si è
fatto caro di in interevento forte l’ex presidente del consiglio provinciale
Salvatore Bevilacqua, che ha inviato una vibrata proposta agli organi
istituzionali.
La
corposo missiva è stata inviata: All’Anas, direzione regionale per la Sicilia;
al presidente della Repubblica; al vive presidente
dell’assemblea regionale siciliana; al prefetto di Enna; al presidente della provincia;
al responsabile della protezione civile per la Provincia di Enna; al dipartimento
di protezione civile, servizio di Enna; al dipartimento nazionale di protezione
civile; al sindaco ed al consiglio comunale di Pietraperzia.
Il
presidente Bevilacqua tra l’altro scrive: “Così come a Vs conoscenza non è più
assolutamente possibile mantenere nel vergognoso stato in cui si trova lo
svincolo per Pietraperzia del raccordo con la SS 626. In particolare si
ricorda che a tale svincolo è interessato oltre che il traffico civile e
commerciale,
anche da quello turistico, dato che l’arteria
collega i maggiori centri di interesse turistico della parte centro-sud della
nostra Isola e cioè i templi di Agrigento con la Villa dei Mosaici di Piazza
Armerina. E certamente
non costituisce un biglietto da visita adeguato, ed anzi, quello che si
presenta all’ingresso di
Pietraperzia: uno stretto budello, pieno di buche, dove il
traffico è possibile solo in maniera alternata e con divieto per i mezzi
“pesanti”.
Ma a
rendere improcrastinabile ed urgentissimo un intervento risolutivo per sistemare
adeguatamente e dignitosamente tale svincolo, è la necessità che in caso di
interventi derivanti da emergenze varie (quali alluvioni, terremoti e simili),
c’è il serio rischio che i soccorsi provenienti dalla SS 626 potrebbero non
giungere né a Pietraperzia e né nei centri limitrofi che perciò potrebbero
restare privi di un immediato soccorso, dato che appunto questa “via di fuga”
per le sue attuali condizioni non sarebbe utilizzabile per simili tragiche
evenienze.
Speriamo che il problema sia prontamente affrontato
e risolto e perciò ci asteniamo dal preannunciare chiamate di responsabilità
per le conseguenze derivanti dal perdurare delle lamentate omissioni.
Con
l’occasione si ricorda infine che è rimasta ancora inattuata la sistemazione
idraulica prevista nel progetto per il ripristino del tratto smottato nel 1991.
La presente viene inviata anche al Capo dello Stato
oltre che per i pericoli denunciati anche in quanto in passato e precisamente
nel 2000 l’allora Presidente, il compianto on. Scalfaro, in occasione della Sua
visita a Enna venne investito e si interessò attivamente della problematica
circa la mancata apertura dell’arteria. Pertanto confidiamo che anche ora ci
giunga un ausilio da tale massima Autorità dello Stato.
GIUSEPPE CARA'