Carnevale:
manifestazione scolastica
PIETRAPERZIA. Ieri mattina si sono
aperte le manifestazioni carnascialesche con la partecipazione degli 800 ragazzi
delle scuole, che alle ore dieci si sono riuniti piazza Padre Pio dove è snodata
la sfilata per le via cittadini. In un clima di collaborazione genitori,
ragazzi ed insegnanti sono stati preparati costumi tematici che vedono le classi esprimere un messaggio; ancora una
volta il preside Arcangelo Amoroso ha inserita il progetto carnevale in un contesto
comunicativo di messaggi.
“Noi
abbiamo premiare i presenti – afferma l’assessore Paolo Di Marca – con dei
dolci tipici locali dette “Chiacchiere”; abbiamo coinvolto tutti i forni
elettrici che hanno espresso il loro meglio; dopo una mattinata ricreativa con musica ed i
balli, gli assaggi delle “chiacchiere” hanno chiuso la mattinata”.
I
ragazzi sono stati accompagni dai loro insegnanti e dal preside Arcangelo
Amoroso
e quindi alle ore dodici si è scioglie l’armonioso gruppo che ha gioito con
gioia piena a seguito di Re Burlone”.
Alla
manifestazione hanno dato la presenza il sindaco Enza Emma, l’assessore alla
pubblica istruzione Giuseppe Paolo Di Prima e gli altri assessori. La
presidente del consiglio comunale Rosa Maria Giusa oltre alla sua presenza ha
coinvolto la presenza di consiglieri ad per sostenere la gaiezza dei ragazzi.
Il
punto di animazione è stato piazza Vittorio Emanuele, mentre addetto alle
musiche è stato il responsabile del CIT
(Centro Informazione Turistico) Lorenzo Messina. L’amplificazione utilizzata è
stata quella comunale. Anche questo Carnevale viene fatto all’insegna della parsimonia
e della varietà creativa; lo slogan è
stato “carpe diem “ di oraziana memoria ed vuole annullare le ombre che per il momento
assorbano la comunità per i numerosi problemi specie quelli del lavoro.
L’assessore
Paolo di Marca al riguardo dichiara: “Noi siamo decisamente presenti nel
tutelare le tradizioni che in passato hanno visto impegnata la comunità
ambientale. Noi con le nostre iniziative vogliamo portare serenità. Re Burlone ancora
una volta è presente a tenere in allegria tutta la nostra comunità in un
contesto di crescita antropologica”.
Giuseppe Carà