Visualizzazioni totali

sabato 23 febbraio 2013

I GIOVANI INCONTRANO NELLA CHIESA DEL ROSARIO L'ARCIVESCOVO PENNISI COME COMMIATO PRIMA DEL TRESFERIMENTO A MONREALE



Una marea di giovani incontra il vescovo  Michele Pennisi

PIETRAPERZIA. Una marea di giovani ha incontrato il vescovo Michele Pinnisi nella chiesa del Rosario per discutere il tema “Ti incontro Signore” nella società contemporanea attraverso un impegno antropologico. L’incontro è stato programmato dalla “consulta giovanile ecclesiale” coordinata dal giovane prete William Brugnone. Si tratta dell’ultima visita dell'arcivescovo Michele Pennisi alla comunità pietrina, perché si appresta a raggiungere la sede di Monreale dove è stato promosso arcivescovo. Per l’amministrazione  comunale sono stati presenti gli assessori Paolo Di Marca e Francesca Calì. Presenti anche le rappresentanza di tutti i gruppi cattolici.
Il Vescovo è stato  accolto dal saluto di Don Osvaldo. Subito dopo hanno preso la parola tutte le associazioni giovanile presenti:  gruppo post cresima, Madonna delle Grazie, allievi salesiani, gruppo scout, amici in Cristo e comunità frontiera.
Tutti le associazioni hanno fatto interventi di alta caratura presentando anche dei video. Poi sono state meditate delle letture bibliche; quindi ha preso la parola il vescovo il quale ha tracciato il tema dei giovani nella società contemporanea, sottolineando il ruolo  che i giovani devono seguire in questa società dominata dal relativismo.
A chiusura dei lavori i giovani di Polites  tramite il giovane avvocato Antonio Bevilacqua  hanno   consegnato al vescovo una lettera e delle foto dell’incontro organizzato da Polites, in occasione della presentazione del libro: “La mafia in provincia di Enna” dove il vescovo Pennisi è presente con un’intervista di spessore.
Nella lettera tra l’altro si afferma: “Desideriamo rivolgerle i nostri più sentiti e calorosi auguri per la nuova e prestigiosa missione che è chiamato a svolgere nella arcidiocesi di Monreale. Con estrema franchezza, così com’è d’obbligo in questi casi, siamo dispiaciuti di perdere una sì “alta guida” qual é quella che V.E. ci ha mostrato nel suo quotidiano insegnamento. Questo rammarico è naturalmente bilanciato dalla consapevolezza che V.E. porterà sempre con sé l’esperienza maturata in questi anni nel nostro, non sempre facile, territorio. V.E. ha dato lustro notevolissimo alla diocesi dei mosaici cercando di tradurre la fede in realtà operative quell’impegno civile a della opposizione alla sopraffazione mafiosa che almeno per noi si traduce nell’incarnazione concreta del messaggio”.
Giuseppe Carà