La memoria del passato:
difesa del dialetto pirzisi. Commedia di
spessore
CAST DEGLI ATTORI
CAST DEGLI ATTORI
PIETRAPERZIA. Nel contesto delle iniziative per la
difesa del dialetto, il dirigente scolastico Arcangelo Amoroso d’ intesa con La
Pro Loco è stata presenta agli alunni dell’istituto comprensivo “Vincenzo
Guarnaccia “ la commedia in pirzisi in due atti “Biniditta la stigliola di
cummari Rosa” del commediografo pietrino Pino Toscano. Lo spettacolo, della
durata di 90 minuti è stato portato in scena dalla compagnia teatrale
“Cca Simmu” costituita all’interno dell’associazione turistica locale Pro Loco,
la cui presidente è la dottoressa Alessia Falzone. La commedia è stata
rappresentata per due sere consecutive nell’auditorium dell’istituto comprensivo “Vincenzo Guarnaccia”. La
recitazione è stata proposta due volte al pubblico e poi a tutti i ragazzi
della media. La recitazione è avvenuta nell’auditorium del palazzo “Vincenzo
Guarnaccia”. Grande successo di pubblico, brillante recitazione degli attori tutti al decollo a carattere
amatoriale. Il cast degli attori si è dimostrato molto amalgamato e si può
affermare che è stato un successo di notevole portata. Esilarante la
recitazione di attori tutti impegnati nel mondo del lavoro.
Si
sono esibiti: Luigi Persico, Nadia Ciulla, Filippo Serio, Eliana Emma, Franco
Stella, Francesca Messina, Gianluca Miccichè, Patrizia Friscira, Giovanni La
Monica ed Alessia Falzone. Regia: Giovanni Vitale Vancheri. Collaborazione
tecnica: Michele Candolfo e Luigi La Monica. Tra il pubblico, in prima
fila, anche il sindaco Enzo Emma, nella qualità di padre e di primo cittadino.
A chiusura della prima serata della commedia è stato invitato sul palco
l’autore Pino Toscano ed è stato accompagnato da lunghissimi ovazioni.
I costumi sono stati messi a
disposizione dalla Caritas di Don Pino Rabita. “La Commedia, - afferma Alessia
Falzone – è ambientata nella Sicilia degli anni ’60, presenta i problemi di una
famiglia generati dal carattere scanzonato
di un padre (don Peppino), sospettoso, avaro, attaccato al denaro e soprattutto
alla sua macchina”.
“Una storia – scrive il commediografo
Pino Toscano - ben articolata, intensa, con un finale che conduce
inevitabilmente ad una riflessione dai significati seri e profondi che
accompagnano la vita di ogni essere umano: la possibilità di scelta, perché
l’individuo non è quel che è ma ciò che sceglie di essere! Una commedia scritta,
quindi, con sapienza narrativa dove, nella perfetta sicilianità dei vocaboli
dialettali, nella pigra sillabazione di quel linguaggio miracolosamente sospeso
fra il moderno e l’arcaico, si ritrova un’isola che non c’è, ma che in realtà è
un continente, uno spazio che attraversa i secoli”.
Giuseppe Carà