Calogero Incandela chiude la
rassegna
“Racconti e canti nelle campagne a Mattè”
PIETRAPERZIA.
Canzoni d'autore e improvvisazione sabato sera
alla Casa Maddalena, dove Calogero Incandela, cantautore bagherese, ha
chiuso la rassegna “Racconti e canti nelle campagne”. Prima di iniziare il
concerto di Incandela, il signor Rabita, vicino di casa della Casa Maddalena,
“il più antico abitatore di questa contrada”, come tiene a precisare lui, ha
letto una sua poesia dal titolo “La me cuntrata”. “ Il destino ha voluto –
afferma Angelo Maddalena - che il signor
Rabita ha scritto delle tortore che volano fra gli alberi della contrada,
quelle stesse tortore che proprio sabato sera hanno iniziato a essere bersaglio
di cacciatori. Fuori programma l'intervento di Mapuche, arrivato da Catania
insieme ad altri amici di Incandela. Mapuche ha cantato un po' dei suoi brani,
alternandosi con Incandela e anche Angelo Maddalena ha cantato qualche brano in
linea con lo stile scanzonato e poetico di Incandela e Mapuche. Questa è la
quarta esibizione in pubblico di Incandela, dopo i concerti di Catania al
Glamour e all'Annexia e a Palermo al Sonar. Presente anche Peppe Schillaci,
catanese, produttore del cd di Incandela “Di demo in peggio”, e creatore
dell'etichetta Doremillaro. Il concerto di Incandela si può considerare
l'ultimo delle rassegna per lo meno all'aperto, visto che le condizioni
climatiche, hanno indotto le persone più anziane a stare dentro la casa. La
rassegna, che ha ospitato Matilde Politi, Angelo Maddalena (coordinatore e
abitatore della casa), Mauro Mirci, Giorgio Ruta, Mapuche, Costanza Paternò e
Banda Oriental, si è retta sulle proprie gambe senza nessun sostegno
istituzionale. In tempo di crisi è un esempio di quello che si può fare con
pochi mezzi finanziari e tecnologici; infatti a parte Costanza Paternò, tutti i
cantautori non hanno usato amplificazioni. In previsione dell'arrivo di Karim
Metref a metà settembre e di altri in via di definizione, è gradito un sostegno
sotto forma di microdonazione, per info: 38819773465”.
Giuseppe
Carà