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mercoledì 19 settembre 2012

Protesta di genitori al Comune

 
 
 
 
 
 
PIETRAPERZIA. Un centinaio di genitori ieri mattina hanno occupato l’aula consiliare perché ai loro figli non è stato consegnato l’abbonamento per poter frequentare la scuola secondaria  nel comune di Caltanissetta. Il problema si pone per circa 160 studenti. Il fatto è nato perché la SAIS trasporti di Palermo, via Portello, 37, che è titolare della linea Pietraperzia – Caltanissetta  non ha inviato gli abbominanti. In questi giorni gli studenti sono stati sono stati costretti a pagare il biglietto giornaliero di tasca propria. La scelta della ditta trasporti vuole rassicurato il pagamento degli abbonamenti ogni mese. Ente pagatore è la regione Siciliana che allo attuale è a corto di liquidità.
       Molti genitori hanno affermato che non sono nelle condizione anche di anticipare il pagamento dell’abbonamento ed hanno chiesto una soluzione politica e tecnica.
       L’incontro ha avuto due momenti. Un primo incontro con i funzionari: il capo settore Giovanna Di Gregorio e il suo team formato da Pippo Speranza e da Concetta Riccobene e dalla  presidente del consiglio Rosa Maria Giusa ed il consigliere Antonio Messina. Dopo due ore di dibattito la soluzione non veniva fuori; in questo momento è arrivato il sindaco perché era stato fuori sede per motivi amministrativi.
Il sindaco ha proposto che da settembre a dicembre i genitori anticipano il costo dell’abbinamento che sarà rimborsato subito dopo. La proposta del sindaco Emma  ha rabbonito molti genitori, ma tanti hanno lasciato l’aula brontolando e quindi può darsi che ci saranno altre forme di protesta.
       La signora Calogera D’Urso ha proposto che in questo prima periodo siano gli amministratori ad anticipare la somma. Nel campo degli studenti pendolari l’anno scorso si ebbero parecchi problemi ed il sindaco Emma, fece intervenire il prefetto perché i pullman erano insufficienti a trasportare tutti gli alunni, ma poi il problema arrivò a normalizzazione.
       Doto lo stato di difficoltà delle famiglie il problema è grave specie per coloro che frequentano l’ultimo anno della scuola secondaria.
Giuseppe Carà