PIETRAPERZIA.
Un centinaio di genitori ieri mattina hanno occupato l’aula consiliare perché
ai loro figli non è stato consegnato l’abbonamento per poter frequentare la
scuola secondaria nel comune di
Caltanissetta. Il problema si pone per circa 160 studenti. Il fatto è nato
perché la SAIS trasporti di Palermo, via Portello, 37, che è titolare della
linea Pietraperzia – Caltanissetta non
ha inviato gli abbominanti. In questi giorni gli studenti sono stati sono stati
costretti a pagare il biglietto giornaliero di tasca propria. La scelta della
ditta trasporti vuole rassicurato il pagamento degli abbonamenti ogni mese. Ente
pagatore è la regione Siciliana che allo attuale è a corto di liquidità.
Molti genitori hanno affermato che non
sono nelle condizione anche di anticipare il pagamento dell’abbonamento ed
hanno chiesto una soluzione politica e tecnica.
L’incontro ha avuto due momenti. Un primo
incontro con i funzionari: il capo settore Giovanna Di Gregorio e il suo team
formato da Pippo Speranza e da Concetta Riccobene e dalla presidente del consiglio Rosa Maria Giusa ed
il consigliere Antonio Messina. Dopo due ore di dibattito la soluzione non
veniva fuori; in questo momento è arrivato il sindaco perché era stato fuori
sede per motivi amministrativi.
Il
sindaco ha proposto che da settembre a dicembre i genitori anticipano il costo
dell’abbinamento che sarà rimborsato subito dopo. La proposta del sindaco Emma ha rabbonito molti genitori, ma tanti hanno
lasciato l’aula brontolando e quindi può darsi che ci saranno altre forme di
protesta.
La signora Calogera D’Urso ha proposto
che in questo prima periodo siano gli amministratori ad anticipare la somma.
Nel campo degli studenti pendolari l’anno scorso si ebbero parecchi problemi ed
il sindaco Emma, fece intervenire il prefetto perché i pullman erano insufficienti
a trasportare tutti gli alunni, ma poi il problema arrivò a normalizzazione.
Doto lo stato di difficoltà delle
famiglie il problema è grave specie per coloro che frequentano l’ultimo anno
della scuola secondaria.
Giuseppe
Carà