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venerdì 2 novembre 2012

Ancora difficoltà pere i forestali

 
IL TEAM DI ENZO BONGIOVANNI

 
 
ENZO BONGIOVANNI SINDACOLISTA UIL
 
PIETRAPERZIA. Continuano ancora le difficoltà dei forestali: liquidazione economica per il lavoro e riconferma delle giornate lavorative.
Dichiarato lo stato di agitazione. Difficoltà nel vissuto quotidiano in cui si riscontrano tantissimi casi che i lavoratori  non hanno i soldi per la sopravvivenza. I forestali pietrini sono circa 200 e costituiscono l’unica realtà economica di lavoro dopo il terziario e l’edilizia che si trova in stridente crisi.
       Leader della protesta è il sindacalista dell’Uil Enzo Bongiovanni d’intesa con gli altri sindacati. Il problema più spinoso è la continuità lavorativa dei 78isti, infatti dopo il primo incarico furono licenziati il 29 luglio scorso dopo 25 giornate contributive. Sono stato riassunti il primo ottobre ed il 30 ottobre alle ore 14 sono stati sospesi a tempo indeterminato. Subito dopo qualche ora vi è stato un summit tra sindacati  ed il capo ufficio della forestazione di Enna, ing. Angelo Bellomo. Dopo l’incontro è stato revocato il prevedimento. Giorno 31 a causa delle intemperie alle ore 10,30 i lavoratori sono stati inviati a casa ed avranno pagato solamente le tre ore lavorative fatte, percependo la somma di 18 euro, che sono la somma per recarsi al posto di lavoro  e la compera dei panini. Si spera che sul lavoro di oggi non sorgano difficoltà.
       “Noi chiediamo – conclude Enzo Bongiovanni – che anche quest’anno si faccia lo stesso numero di giorni lavorativi fatte nel 2011, in cui si sono avuti tre categorie 101isti, 151isti e 180isti. Pare che il problema dipenda dalla liquidità economica della Regione. La situazione è tragica perché viene messa in difficoltà la “dignità”  di sopravvivenza  del lavoratore e della famiglia. In tutti la provincia vi sono duemila e 600 forestali. In difficoltà anche i negozi di generi alimentari che hanno somme ingenti di credito arretrato con i forestali. Con fermezza noi tuteliamo “la persona e la dignità dei lavoratori”.
Giuseppe Carà