ASSESSORE FRANCESCA CALI'
PIETRAPERZIA.
Strada spianata per l’allargamento del cimitero comunale. Il consiglio e la
giunta comunale hanno adottato la delibera per l’allargamento, respingendo le
osservazioni presentate dall’opposizione e dal geologo Salvatore Palascino. Già
sono passati i termini della pubblicazione della delibera, che è stata inviata
all’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente. Con l’allargamento del cimitero
saranno ricavati in tutto 546 loculi. Nell’organizzazione dei lotti: abbiamo 54
lotti di terreno che ci daranno 372 loculi; 54 sarcofagi monoposto ed altri 24
lotti nel campo 40 che daranno 120 loculi nel campo 40.
Con questo interevento - dichiarano il sindaco
Vincenzo Emma e l’assessore Francesca Calì, responsabile dei lavori pubici e
del cimitero: “Abbiamo attivato l’ufficio tecnico per la scelta delle aree e siamo
in via di assegnazione; dopo l’approvazione della delibera dell’assessorato
della variante faremo l’atto di possesso. Abbiamo stroncato il mercimonio, che
c’era sui loculi in cui i privati facevano grande speculazione. La cessione
delle aeree è gratuita: chiederemo la
somma spesa per il progetto ed eventuali interventi; si tratta di una somma
esigua ed irrisoria. In atto la politica cimiteriale è all’avanguardia; infatti
abbiamo garantito una somma pulizia garantita dal custode Franco Tortorici ed
dal necroforo Vincenzo Russo. Nei giorni precedenti la commemorazione dei
“Fedeli Defunti” i pietrini rientrati per la circostanza hanno trovato tutti i
servizi di supporto attivati.
Il cimitero comunale unico per il paese ha
una zona storica monumentale con mausolei di grande prestigio. Si può dire che
il culto per i defunti è molto radicato nel paese. Ogni martedì giornata del
mercato settimanale sono centinaia quelli che portono fiori ai lori cari. Il paese dimostra unità nel culto ai defunti
e stridenti contrasti a livello antropologo”.
Sono numerose le messe che i sacerdoti celebrano al cimitero in suffragio dei defunti.
Fa da sinfisi il famoso detto di Metastasio: “Grande cose è la vita e non la si
comprende se non nell’ora estrema”.
Giuseppe
Carà