PIETRAPERZIA.
“Razionalizzare l’acqua – comunica il sindaco Enzo Emma con un avviso – perché ci sono problemi di
distribuzione, dovuti alla povertà dell’invaso della diga dell’Ancipa ed ad
interruzione dovuti a guasti lungo la condotta”.
Da cinque giorni il paese è in emergenza
perché l’acqua è arrivata nei rubinetti sabbiosa e di colore oscuro; ora si è
in una seconda fase; infatti l’acqua arriva sempre limitata, ma vi sono i
serbatoi di distribuzione da pulire e quindi questo creerà una diminuzione sensibile
della distribuzione; inoltre l’invaso dell’Ancipa ha grossi problemi di
approvvigionamento perché non ci sono
state piogge sufficienti o meglio vi è stato un lungo periodo di siccità e per
sei mesi il sole ha come sempre dominato su la “bedda” Sicilia.
Sullo spinoso problema sono stati fatti
incontri in prefettura ed il sindaco Enzo Emma sta seguendo l’evolversi della situazione
essendo in una situazione di emergenza.
In paese l’ente acquedotto erogatore ha rinnovato
tutta la rete idrica ed abbiano avuto un periodo in cui l’acqua è stata
distribuita per 24 ore al giorno, quindi una erogazione continua. Anche i
guasti sono quasi azzerati e quindi la situazione sembrava risolta con la
soddisfazione di tutti. Per la rete idrica sono stati spesi sei milioni di
euro. I lavori sono stati eseguiti con celerità e razionalità e questo ha
evitato disaggi alla circolazione.
“Sto seguendo – conclude il primo
cittadino Enzo Emma - pedissequamente l’evolversi
dalla situazione; penso che la normalizzazione dovrebbe avvenire entro una
settimana, sperando che il buon Dio sia
munifico nel farci arrivare la pioggia, prezioso liquido. Abbiamo invece
normalizzato la distribuzione dell’acqua fuori i centri abitati che prendiamo
dal pozza di contrada Piana. Abbiamo rinnovato il contratto al consorzio addetto;
quindi si è fatto un lavoro certosino per
far arrivare l’acqua equamente a tutte le aziende agricole. Siamo sulla breccia
e ci stiamo prodigando a servire il paese nel miglior dei modo, pur sapendo che
si tratta di un periodo di grave crisi a livello nazionale e locale”.
Giuseppe
Carà