E’ stato affidato il mattatoio
comunale. A giorni: l’apertura
PIETRAPERZIA. La ditta Salvatore Randazzo si è
aggiudicato la gara dell’affidamento del mattatoio comunale. La ditta farà
tutti i lavori di avvio e quindi pagherà un affitto al comune in rapporto alla
mole di lavoro. Il sindaco Enzo Emma ha fatto l’affidamento ed ha trasferito
nei locali della delegazione comunale la stazione delle guardie forestali
comandati
dall’ispettore superiore Filippo Emma; anche gli uffici
dell’Ato sono stati trasferiti nella predetta delegazione.
Già i locali
sono stati resi funzionali ed a giorni la macellazione sarà fatta in loco; si aspetta l’ultima autorizzazione regionale
che è un atto burocratico di routine.
Il mattatoio è uno dei
pochi del centro sicilia che ha i giusti requisiti, come quello di essere fuori
del centro abitato. Fu costruito nel 1971 sotto la sindacatura di Saro Bauccio
che ebbe un finanziamento regionale di 50 milioni di lire e l’arredo fu
finanziato dall’assessore regionale alla sanità Mario Mazzaglia con 28 milioni di lire; la
costruzione fu realizzata dalla ditta Severino di Enna. Fu gestito per tanti
anni dal comune e diventò un polo del centro Sicilia. Nel divenire del tempo si
pose il problema di un depuratore per scaricare le acque della macellazione e
si ebbe un finanziamento dell’amministrazione provinciale di trenta milioni
essendo assessore comunale l’attuale sindaco Vincenzo Emma.
L’assessore
alla sanità Luigi Guarneri comunica: “Il sindaco Enzo Emma, la giunta
comunale ed consiglio comunale, hanno
fatto gli adempimento di tutti gli atti burocratici. Il mattatoio è stato fermo
per 25 anni ed è stato utilizzato per gli uffici della polizia della forestale. Inoltre tutti i dipendenti comunali saranno
trasferiti nel sede centrale del
municipio di Piazza San Domenico per raggruppare i
servizi. Il macello si trova a 500 metri dal centro abitato nella
contrada “Ciaramidaro” nella provinciale che va verso Emma.
“Certamente l’ apertura del mattatoio – conclude il sindaco Enzo Emma – è una
grande realtà economica che si mette in movimento; in tutto il circondario non
vi sono strutture del genere, se non nelle grandi metropoli. La struttura
sarebbe singolare nel centro Sicilia. Inoltre si creeranno posti di lavoro
e poi il comune prenderebbe l’affitto”.
Giuseppe Carà