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domenica 14 aprile 2013

PROTESTA E MANIFESTAZIONE DEI FORESTALI



Protesta dei forestali per il mancato avvio al lavoro



IL BATTAGLIERO SINDACOLISTA ENZO BONGIOVANNI 

PIETRAPERZIA. Protesta di operai forestali per il mancato avvio al lavoro. Domani 16 aprile alle ore 9,30 si terrà una manifestazione di protesta presso l’azienda forestale di Enna.
Il segretario locale della Uil Enzo Bongiovanni ha diramato un volantino dove afferma: “Considerando la drammatica situazione socio - economica della comunità pietrina; tenuto conto che la mancata assunzione comporterebbe un notevole peso economico per circa 400 famiglie pietrine. Le ripercussioni economiche sono disastrose per la nostra già difficile situazione economica. Verranno colpite ancor di più gran parte delle attività artigianali e commerciali. Dalla forestale ogni anni rientrano a Pietraperzia sei milioni di euro; pertanto tutti i cittadini che vogliono manifestare solidarietà alla categoria sono invitati a partecipare; partiremo con un pullman messo a disposizione dalla confederazione forestale”.
       In atto i pietrini che lavorano alla forestale si divino in 151unisti, 101unisti e 78unisti; quest’ultimi chiedono di essere portati a 101 giornate lavorative.
       “Il problema dipende – afferma Enzo Bongiovanni – dell’assessorato all’agricoltura ed alla forestazione. Il presidente della regione Crocetta ha affermato che è disponibile a sbloccare il problema, ma è stato bloccato dalla burocrazia, considerando che alla Regione vi è stata una girandola di dirigenti. Noi pensiamo che vi sia ostruzionismo. Già siamo in ritardo all’avvio che di solito avviene nei primi mesi dell’anno. La situazione è diventata tragica nelle famiglie che non hanno come fare la spese ed alcuni commercianti non vogliono far credito”.
       “E’ arrivato il tempo – continua Bongiovanni – dell’immissioni in ruolo dei lavoratori. Sicuramente il lavoro sarebbe più qualificato e si chiuderebbero tutte queste pene per le famiglie ed i lavoratori; purtroppo a riguardo il potere politico è molto approssimativo. La carenza è antropologica perché ancora la dignità del lavoratori viene tenuta sotto i piede. Noi vogliamo che il problema sia risolto”.
Giuseppe Carà