Protesta dei forestali per il
mancato avvio al lavoro
IL BATTAGLIERO SINDACOLISTA ENZO BONGIOVANNI
PIETRAPERZIA. Protesta di operai forestali per il mancato
avvio al lavoro. Domani 16 aprile alle ore 9,30 si terrà una manifestazione di protesta presso
l’azienda forestale di Enna.
Il segretario locale della Uil Enzo Bongiovanni ha
diramato un volantino dove afferma: “Considerando la drammatica situazione socio
- economica della comunità pietrina; tenuto conto che la mancata assunzione
comporterebbe un notevole peso economico per circa 400 famiglie pietrine. Le
ripercussioni economiche sono disastrose per la nostra già difficile situazione
economica. Verranno colpite ancor di più gran parte delle attività artigianali
e commerciali. Dalla forestale ogni anni rientrano a Pietraperzia sei milioni
di euro; pertanto tutti i cittadini
che vogliono manifestare solidarietà alla categoria sono invitati a
partecipare; partiremo con un pullman messo a disposizione dalla confederazione
forestale”.
In atto i pietrini che lavorano alla forestale si divino in
151unisti, 101unisti e 78unisti; quest’ultimi chiedono di essere portati a 101
giornate lavorative.
“Il problema dipende – afferma Enzo Bongiovanni – dell’assessorato
all’agricoltura ed alla forestazione. Il presidente della regione Crocetta ha
affermato che è disponibile a sbloccare il problema, ma è stato bloccato dalla
burocrazia, considerando che alla Regione vi è stata una girandola di dirigenti.
Noi pensiamo che vi sia ostruzionismo. Già siamo in ritardo all’avvio che di
solito avviene nei primi mesi dell’anno. La situazione è diventata tragica
nelle famiglie che non hanno come fare la spese ed alcuni commercianti non
vogliono far credito”.
“E’ arrivato il tempo – continua Bongiovanni – dell’immissioni
in ruolo dei lavoratori. Sicuramente il lavoro sarebbe più qualificato e si
chiuderebbero tutte queste pene per le famiglie ed i lavoratori; purtroppo a
riguardo il potere politico è molto approssimativo. La carenza è antropologica
perché ancora la dignità del lavoratori viene tenuta sotto i piede. Noi
vogliamo che il problema sia risolto”.
Giuseppe Carà