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sabato 30 aprile 2011

GIOVANNI PAOLO SECONDO BEATO

Non abbiate paura
Convertivi, vi presenterete al tribunale di Dio


Giovanni Paolo II Beato!

E’ arrivato il gran giorno! Giorno che tutti abbiamo desiderato e atteso.

Quel giorno che molti, con cartelli e striscioni inneggianti a “Santo Subito”, avevano chiesto alla Chiesa ai suoi funerali. Giorno che il Signore stesso aveva pensato per lui e la Vergine Maria aveva preparato con cura fin dai tempi del “Totus Tuus”.

Si, Giovanni Paolo II è Beato

La Chiesa lo proclama con solennità e gioia
Giovanni Paolo II ha vissuto la santità davanti ai nostri occhi e agli occhi del mondo intero. Tutti noi lo abbiamo visto e amato quasi per istinto. Abbiamo percepito il suo amore come se ci spettasse di diritto, perché le sue parole, i suoi gesti, le sue attenzioni le abbiamo sentite rivolte a ciascuno di noi.

Il suo amore, come quello di Gesù, non è stato un sentimento temporaneo ma dura nel tempo perché, come direbbe il nostro amato papa Benedetto XVI il suo amore è stato “Caritas in Veritate”.
 La sua beatificazione ci invita a conoscere e approfondire gli insegnamenti che lui ci ha lasciato, a imitare le sue virtù e a chiedere la sua intercessione e protezione presso la Vergine Maria, da Lui tanto amata e la Misericordia del Signore, da lui tanto predicata.

venerdì 29 aprile 2011

L'AFORISMA DI NICOLETTA NONNA 30 APRILE 2011

“UTRUMQUE VITIUM EST, ET CREDERE OMNIBUS ET NULLI”

(Seneca)

COSTITUISCE UN DIFETTO L'UNA E L'ALTRA COSA: SIA CREDERE A TUTTI, SIA NON CREDERE A NESSUNO
 

L'ANTROPOLOGA
 NICOLETTA NONNA
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Lucio Anneo Seneca, nato verso il 4 a.C., a Cordova, una delle più antiche colonie romane fuori del territorio italico, fu un autorevole filosofo, drammaturgo e politico.
Questa sua espressione ci offre lo spunto per un'analisi antropologica, in quanto ci propone due comportamenti antitetici degli uomini ed è valida ancora oggi, dopo il trascorrere di millenni. Innanzitutto sono definiti entrambi
dei vizi, ossia abitudini negative che inducono gli individui ad atteggiamenti nocivi, normalmente ripetitivi.

Da un lato vi sono individui, facilmente influenzabili, che non analizzano la realtà con le proprie facoltà intellettive, bensì preferiscono affidarsi ad interpretazioni altrui.
Sono privi di spirito critico, accettano e assorbono passivamente quanto viene loro detto da altri come se fosse verità assoluta. Sono inclini ai facili entusiasmi, a credere subito a ciò che sembra essere postivo, non fanno alcuno sforzo per stabilirne la veridicità. Sposano una causa senza scorgerne le eventuali contraddizioni , finendo col diventare dei creduloni, con accezione negativa.

Dal lato opposto vi sono, invece, i diffidenti, coloro i quali si chiedono in maniera ossessiva “ Potrò fidarmi?” oppure “Non mi starà mentendo?” In tal modo non credono a nessuno , ma solo a se stessi ed alla propria visione della realtà. Si tratta di un atteggiamento sproporzionato che può inibire le persone dal vivere pienamente, poiché mettono in dubbio tutto e tutti, non manifestano un'attitudine aperta verso il mondo, sono ipercritiche e piene di pregiudizi.

Tale diffidenza trae origine da una mancanza di fiducia in se stessi, che genera disagio psicologico ed inquietudine spirituale.
Gli antichi Romani affermavano:“ In medio stat virtus”.
Pertanto occorre cercare una via di mezzo tra questi due atteggiamenti contrapposti , credere a tutti e non credere a nessuno: comprendere qual é la nostra vera natura e scoprire che le certezze non sono insite nelle altre persone ma che possono nascere solo dentro di noi .
Ed, infine, in base ad un' interpretazione religiosa, credere
per puro atto di fede in Dio, Verità assoluta. Credere col cuore, fidarsi ed affidarsi ciecamente a Colui che ha sacrificato il Suo Figlio Unigenito per la salvezza dell'intera umanità. Chi crede gode di pace
e serenità e, anche nei momenti difficili, Dio è vicino e fa sentire la Sua presenza incoraggiante.

Nicoletta Nonna

OPPORTUNITA' SVILUPPO A PIETRAPERZIA

Protocollo d’intesa
 per opportunità sviluppo





IL PALAZZO DI CITTA'
L'OROLOGIO DEL COMUNE
IL SINDACO ENZO EMMA

PIETRAPERZIA. “Il nostro comune – comunica il sindaco Enzo Emma –
è comune capofila per le opportunità di sviluppo.
Il bacino d’utenza è di 60 mila abitanti e quindi ci stiamo aprendo ad altri comuni interessati al progetto. Già è stata costituita l’intesa per la definizione del progetto globale ed è stato sottoscritto il protocollo di intesa tra il sindaco Emma per il comune di Pietraperzia ed il dottor Francesco Nicoletti, presidente pro tempore dell’associazione “Opportunità Sviluppo”.

Il comunicato ufficiale diffuso dopo la firma delle parti afferma: “I soggetti sottoscrittori del protocollo d’intesa concordano sull’importanza di avviare iniziative comuni, tese alla promozione dello sviluppo socio-economico del territorio e si conviene che il comune di Pietraperzia e l’associazione “Opportunità Sviluppo” attuano il seguente “Protocollo d’intesa” attraverso una costante collaborazione, volta alla realizzazione, nell’ambito delle rispettive competenze, per raggiungere i seguenti obiettivi dei seguenti obiettivi: 1) Attività di divulgazione delle opportunità di formazione inerenti lo sviluppo economico del territorio, con particolare attenzione ai temi della tutela dell’ambiente, del turismo integrato territoriale e delle tradizioni locali. 2) Predisposizione e realizzazione dei progetti formativi che potranno prevedere percorsi di formazione mirati a specifiche aree d’intervento - in coerenza con le finalità statutarie dell’associazione - e finalizzati allo sviluppo di adeguate competenze non solo di tipo tecnico operativo, ma anche di natura gestionale e organizzativa, per consentire la realizzazione di interventi strutturati e consolidati. 3) Definizione di progetti di sviluppo economico sociale realizzati attraverso l’accesso ai finanziamenti previsti da appositi bandi, messi a disposizione da altre istituzioni o da fondazioni di natura privata. In particolare il comune di Pietraperzia si impegna a promuovere e divulgare tali attività mediante proprie risorse umane, ospitandole all’interno dei propri locali, mentre l’associazione “Opportunità Sviluppo” si impegna ad organizzare, realizzare e gestire le suddette attività”

Don Pino Carà

RESTAURO CASTELLO BARRESI - BRANCIFORTE

 Richiesta finanziamento
 per il Castello Barresi
UNA TORRE DEL CASTELLO

PIETRAPERZIA. “Abbiamo presentato istanza - comunica il sindaco Vincenzo Emma – all’assessorato regionale delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti per aver finanziato i lavori di progettazione del castello Barresi – Branciforti per il quale abbiamo prevista una spesa per due milioni di euro, con la quale somma renderemo fruibile la visita all’antico maniero. Questa nostra richiesta entra nel contesto dell’attenzione che ho dato ai beni culturali; siamo attivati per una serie d’interventi e sono certo che siamo alla svolta dell’economia del nostro paese. Sto seguendo un progetto grandioso: la rinascita del’economia del nostro paese. Alla Regione stiamo chiedendo la somma di circa cento mila euro e già abbiamo formalizzato tutta la pratica che è stata consegnato all’assessorato”. La delibera di giunte è stata approvata dal sindaco Vincenzo Emma e dagli assessori Cristina Guarneri e Paolo Di Marca. Molto composita la storia del castello. Il castello Barresio attualmente è proprietà del comune di Pietraperzia, che n’è venuto in possesso per usucapione. Gli ultimi ad averne il possesso furono i principi Lanza di Trabia. L'opera prende inizio l'anno 1060, quando al seguito di Ruggero il Normanno, ultimo rampollo dei conti d'Altavilla arriva a Pietraperzia Abbone Barresi, il quale era uno dei più nobili commilitoni, al quale per meriti acquisiti nella lotta contro i Saraceni gli fu affidata la signoria del territorio di Pietraperzia e d’altri territori della Sicilia. La famiglia Barresi con alterne vicende tenne il maniero sino al 1571; in seguito divenne possesso dei Branciforti e nel 1897 passò ai Lanza di Trabia. I Lanza nel dopo guerra presero dal castello tutte le cose più preziose e li portarono a Palermo; avevano chiesto un intervento dello stato e non avendo avuto risposta privarono il castello delle cose più caratteristiche. Ai tempi del vaiolo (epidemia letale) il castello fu adibito a lazzaretto, mentre dall'inizio dell'ottocento fu affittato al comune che lo adibì a prigione fino al 1906 anno in cui fu trasferita nell'ex convento di Santa Maria. La scomparsa ufficiale del castello si può fare risalire al 20 aprile del 1927, quando con delibera comunale, fu approvato il progetto dell'alimentazione idrica dell'abitato (cioè la vasca dell'acqua). Il castello si erge maestoso lungo il perimetro di una roccia calcarea, nella quale i Sicani ed i Siculi avevano scavato diecine di tomba. La roccia si presenta piena di buchi ed è per questo motivo che il castello viene chiamato anche di Pietraperciata e con lo stesso nome fu chiamato il borgo sottostante.

Don Pino Carà

CORSO BIBLICO A MAZZARINO DIOCESI ARMERINA 28 e 29 Aprile

Corso Biblico

PROF. DON ANGELO PASSARO

PIAZZA ARMERINA. Si chiude domani il corso biblico che si tiene a Mazzarino su indicazione del vescovo monsignor Michele Pennisi ed il cui direttore è don Angelo Passero, docente di materie bibliche nella facoltà teologica regionale San Giovanni Evangelista di Palermo.

“Oggi e domani - afferma il professor Angelo Passero - si concluderanno la serie di incontri biblici organizzati a Mazzarino dal Centro di Studi Biblici "Bet Hokmah". Dopo gli interventi di Eberhard Bons di Strasburgo e di Luca Mazzinghi di Firenze, oggi sarà relatore il prof. Emile Puech, dell'Ecole Biblique di Gerusalemme. Tratterà del rapporto tra Qumran e il testo dell'Antico e del Nuovo Testamento. Un tema importante e delicato anche per le continue notizie che su Qumran vengono propinate dai mass media”.

“Domani – conclude don Angelo - sarà la volta del prof. Roberto Vignolo, della Facoltà teologica dell'Italia settentrionale di Milano che parlerà della "Bibbia come letteratura tutta speciale". La Bibbia è il grande codice della cultura occidentale e come tale va anche affrontata. Il percorso di ricerca del Centro di Studi Biblici "Bet Hokmah" vuole favorire un'introduzione intelligente e ragionata al mondo biblico, al testo biblico per comprenderlo nei suoi aspetti più significativi. Nel 2011 gli incontri hanno perciò indagato la "Scrittura lungo i secoli. La Bibbia: testo e letteratura". La storia della formazione del testo biblico ha fatto da filo-rosso alla serie degli incontri. Un modo per evitare quello che gli studiosi chiamano il "monofisismo ermeneutico", cioè il disinteresse per la "lettera" del testo, pensando ingenuamente di raggiungere la dimensione spirituale della Bibbia senza affrontare la complessità del testo e dei suoi contesti.Incontri, dunque, di approfondimento ma soprattutto di formazione biblica e spirituale”.

Gli incontri si svolgono nella Sala "Don Francesco Virnuccio" della parrocchia S. Maria di Gesù a Mazzarino.

Don Pino Carà

FIRME PER IL COMPLETAMENTO DELLA STRADA SERRE - MUSALA'

 Firme per la strada di contrada Serre.

VIE SERRE
IL PRIMO CITTADINO
PIETRAPERZIA. Sono state raccolte centinaia e centinaia di firme da parte di un comitato per il ripristino della strada che da Piazza Padre Pio conduce in contrada Serre e prosegue per Musalà. In alta all’altura vi è la chiesa della Madonna di Monserrat che appartiene ad una famiglia gentilizia del paese. La strada è stata danneggiata per i numerosi camion che ogni giorni vanno a caricare nella zona materiale di risulta. Sul ripristino della strada il sindaco Enzo Emma ha fatto numerosi interventi perché la strada fosse ripristinata. In un clima di buon senso e di collaborazione la ditta nelle vacanze di Pasqua aveva iniziato i lavori di rattoppo con gioia di tutti gli inquilini. Ma dopo il primo giorno di attività i lavori sono stati sospesi per imprecisati motivi.

Allora si è costituito un comitato che ha raccolto le migliaia di firme e le ha consegnato al sindaco Vincenzo Emma; il quale ieri nel suo gabinetto ha presieduto un summit con la presenza della ditta che ancora una volta ha dato molto disponibilità ad intervenire sulla strada. Il sindaco ha dato mandato agli uffici preposti affinché vengano definite eventuali remore burocratiche. Su questo problema della strada gli inquilini di contrada Serra non hanno trovato sintesi e pare che vi siano state interventi verso le forze dell’ordine.

In contrada Serre si può dire “non c’è pace fra gli ulivi”; infatti parecchie volte è stata interessata l’autorità giudiziaria per problemi che si potevano risolvere con un po’ di buon senso.

Il sindaco in questa vicenda è stato molto attivo ed ha avuto un comportamento sapienziale.

A chiusura dell’incontro con la ditta il primo cittadino Enzo Emma ha rilasciato il seguente comunicato: “la ditta ha dato sempre disponibilità per eventuali danni arrecati alla strada. Vi è stato un inghippo inopportuno e che abbiamo risolto; condividiamo le firme degli inquilini di contrada Serre che hanno apprezzamento sul nostro impegno operativo per questo problema”.

Don Pino Carà

martedì 26 aprile 2011

MAESSAGGIO PASQUALE DEL VESCOVO MICHELE PENNISI ALLA DIOCESI ARMERINA

lunedì 18 aprile 2011


Messaggio Pasquale

PIAZZA ARMERINA. Un messaggio di luce pasquale di monsignor Michele Pennisi. Il presule afferma che il Risorto è una risposta a chi è sopraffatto dalla sofferenza e nello sesso tempo un messaggio di speranza. Nel suo scritta afferma: “L’annuncio della risurrezione di Cristo dalle donne è arrivato agli apostoli ed anche a noi attraverso una catena di testimoni autorevoli. Come successore di coloro che Lo videro vivente in mezzo a loro sento forte l’imperativo di trasmettere la gioia che pervase il cuore dei “dodici” e di confermare la fede della Chiesa a me affidata, perché alimenti il fuoco della sua carità verso il mondo e vivifichi la sua speranza nel compimento delle promesse di Dio.
L’annuncio che Cristo è risorto, al cui ritmo batte perennemente il cuore della Chiesa, ci dà la garanzia che i nostri peccati sono perdonati, le nostre lacrime sono asciugate, la nostra solitudine esistenziale è superata, la nostra noia mortale è vinta. Si tratta di un annuncio antico ma anche sempre nuovo, perché, ogni anno torna a squarciare la notte oscura di un mondo in continuo mutamento caratterizzato, in questo ultimo periodo, dai moti rivoluzionari in vari paesi dell’Africa e del Medio Oriente, dal terremoto in Giappone, dal dramma dei profughi e degli immigrati nell’indifferenza dell’Europa e delle regioni ricche del nostro Paese, dalla persecuzione dei cristiani in varie parti del mondo nel silenzio assordante dell’opinione pubblica, dalle difficoltà economiche ed esistenziali di tante famiglie, dalla disoccupazione e dalla precarietà di tanti giovani, dalla litigiosità e dal cattivo esempio di tanti politici.

Oppressi e angustiati da tanti problemi, personali e mondiali, abbiamo bisogno di una speranza non illusoria. Se Gesù Cristo non fosse risorto, la speranza umana resterebbe una povera speranza e la morte continuerebbe a dominare inesorabile. A partire dalla Pasqua di Cristo vogliamo ridire a tutti che la nostra vita non è oppressa da alcun timore. Essa porta la consapevolezza che Dio è presente nella storia, anche quando la sua presenza non viene percepita. Cristo risorto non ha tolto il male dal mondo, ma lo ha vinto alla radice, opponendo alla prepotenza del male, l’onnipotenza del suo Amore.

La vittoria pasquale di Cristo instaura la sovranità dell’amore di Dio che vince la morte:alla schiavitù subentra la libertà, alla tristezza la gioia. Noi cristiani siamo chiamati a scoprire il gigantesco segreto che ci è stato affidato per condividerlo con tutti.

Oggi ci dobbiamo chiedere se siamo capaci di testimoniare l’annuncio gioioso della risurrezione di Cristo agli uomini del nostro tempo e dobbiamo sentirci sfidati dalla icastica espressione di Nietzsche: “Canti migliori dovrebbero cantarmi, perché io impari a credere al loro redentore: più redenti dovrebbero sembrarmi i suoi discepoli!”. Viviamo la nostra vita alla luce della risurrezione di Cristo per cantare canzoni più gioiose che riflettano la gioia pasquale.

Il Risorto faccia sentire la Sua presenza in mezzo a voi, particolarmente dove lo scoraggiamento cerca di avere il sopravvento. Che questa Pasqua diventi motivo di speranza per realizzare l’unica legge di una vita capace di cambiare il mondo in meglio: l’amore. Buona Pasqua a tutti

lunedì 25 aprile 2011

MESSAGGIO DI MEDJUGORJE 25 APRILE 2011

Messaggio del 25 aprile 2011


Cari figli, come la natura dà i colori più belli dell'anno, così anch'io vi invito a testimoniare con la vostra vita e ad aiutare gli altri ad avvicinarsi al mio Cuore Immacolato perché la fiamma dell'amore verso l'Altissimo germogli nei loro cuori. Io sono con voi e prego incessantemente per voi perché la vostra vita sia il rilfesso del paradiso qui sulla terra. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

....................................
.
La Madonna parla alle nostre anime e le paragona a dei fiori che diventano più belli e più colorati con il giungere del mese a Lei dedicato il mese di maggio. L'invito che ci fa Maria è quello di portare le anime tiepide al Suo Cuore Immacolato ed in particolare in questo periodo


culmine della festa di Pasqua, si perché le nostre anime sono rinnovate ripiene di Spirito Santo perché sono risorte con Cristo, quindi volte a vita nuova, come una primavera spirituale che segue l'estate dello spirito con i suoi frutti. Noi siamo il "Giardino di Maria" siamo i suoi fiori profumati e dobbiamo essere luce per chi è lontano da questo Paradiso terreno, e allora fratelli, sorelle, cosa aspettiamo a seminare e far crescere altri fiori colorati e profumati?



Ave Maria e avanti tutta!



Maria Maistrini


TUTTO VINCE L'AMOR

Che tutto in me, sia Amore.

.
Che la fede,

sia l'Amore che crede.

Che la speranza,

sia l'Amore che attende.

Che l'adorazione,

sia l'Amore che si prostra.

Che la preghiera,

sia l'amore che t'incontra.

Che la fatica,

sia l'amore che lavora.

Che la mortificazione,

sia l'Amore che s'immola.

Che soltanto il Tuo Amore, o Dio,

diriga i miei pensieri,

le mie parole e le mie opere.

(Madre Teresa di Calcutta)





























domenica 24 aprile 2011

SEQUENZA ALLA VITTIMA PASQUALE

SEQUENZA



Alla vittima pasquale,

s’innalzi oggi il sacrificio di lode.

L’Agnello ha redento il suo gregge,

l’Innocente ha riconciliato

noi peccatori col Padre.


Morte e Vita si sono affrontate

in un prodigioso duello.

Il Signore della vita era morto;

ma ora, vivo, trionfa.


«Raccontaci, Maria:

che hai visto sulla via?».

«La tomba del Cristo vivente,

la gloria del Cristo risorto,

e gli angeli suoi testimoni,

il sudario e le sue vesti.

Cristo, mia speranza, è risorto:

precede i suoi in Galilea».


Sì, ne siamo certi:

Cristo è davvero risorto.

Tu, Re vittorioso,

abbi pietà di noi.






BENEDETTO XVI URBI ET ORBI Pasqua 24 aprile 2011

Augurio del Papa:
 la gioia pasquale arrivi a quanti nel mondo soffrono per guerre e persecuzioni


Nel messaggio Urbi et orbi, Benedetto XVI ricorda Medio Oriente, Africa del nord, Costa d’Avorio, “quanti soffrono contraddizioni, o addirittura persecuzioni per la propria fede nel Signore Gesù” e il Giappone. Anche nell’era tecnologica, la fede cristiana si basa su quell’annuncio di duemila anni fa: la risurrezione di Cristo che “non è il frutto di una speculazione, di un’esperienza mistica: è un avvenimento”.



GLI AUGURI PRIVATI DI MONSIGNOR MICHELE PENNISI VESCOVO

GLI AUGURI PERSONALE DELL'AMATO PASTORE

L’annuncio della risurrezione di Cristo dalle donne è arrivato agli Apostoli ed anche a noi attraverso una catena di testimoni autorevoli. Come successore di Coloro che lo videro vivente in mezzo a loro sento forte l’imperativo di trasmettere la gioia che pervase il cuore dei Dodici e di confermare la fede della Chiesa a me affidata, perché alimenti il fuoco della sua carità verso il mondo e vivifichi la sua speranza nel compimento delle promesse di Dio.

L’annuncio che Cristo è risorto, al cui ritmo batte perennemente il cuore della Chiesa, ci da la garanzia che i nostri peccati sono perdonati, le nostre lacrime sono asciugate, la nostra solitudine esistenziale è superata, la nostra noia mortale è vinta. Si tratta di un annuncio antico ma anche sempre nuovo, perché, ogni anno torna a squarciare la notte oscura di un mondo in continuo mutamento caratterizzato, in questo ultimo periodo , dai moti rivoluzionari in vari paesi dell’Africa e del Medio Oriente,dal terremoto in Giappone, dal dramma dei profughi e degli immigrati nell’indifferenza dell’Europa e delle regioni ricche del nostro Paese, dalla persecuzione dei cristiani in varie parti del mondo nel silenzio assordante dell’opinione pubblica, dalle difficoltà economiche ed esistenziali di tante famiglie, dalla disoccupazione e dalla precarietà di tanti giovani, dalla litigiosità e dal cattivo esempio di tanti politici.

Oppressi e angustiati da tanti problemi, personali e mondiali, abbiamo bisogno di una speranza non illusoria. Se Gesù Cristo non fosse risorto, la speranza umana resterebbe una povera speranza e la morte continuerebbe a dominare inesorabile. A partire dalla Pasqua di Cristo vogliamo ridire a tutti che la nostra vita non è oppressa da alcun timore. Essa porta la consapevolezza che Dio è presente nella storia, anche quando la sua presenza non viene percepita. Cristo risorto non ha tolto il male dal mondo, ma lo ha vinto alla radice, opponendo alla prepotenza del male, l’onnipotenza del suo Amore.

La vittoria pasquale di Cristo instaura la sovranità dell’amore di Dio che vince la morte:alla schiavitù subentra la libertà, alla tristezza la gioia .Noi cristiani siamo chiamati a scoprire il gigantesco segreto che ci è stato affidato per condividerlo con tutti.

Oggi ci dobbiamo chiedere se siamo capaci di testimoniare l’annuncio gioioso della risurrezione di Cristo agli uomini del nostro tempo e dobbiamo sentirci sfidati dalla icastica espressione di Nietzsche:” Canti migliori dovrebbero cantarmi, perché io impari a credere al loro redentore: più redenti dovrebbero sembrarmi i suoi discepoli!”. Viviamo la nostra vita alla luce della risurrezione di Cristo per cantare canzoni più gioiose che riflettano la gioia pasquale.

Il Risorto faccia sentire la Sua presenza in mezzo a voi, particolarmente dove lo scoraggiamento cerca di avere il sopravvento . Che questa Pasqua diventi motivo di speranza per realizzare l’unica legge di una vita capace di cambiare il mondo in meglio: l’amore. Ricambio Auguri di Buona Pasqua!

 Michele Pennisi

RICONOSCIMENTO NAZIONALE AL MAESTRO SALVATORE BONAFFINI

Bonaffini primo classificato in concorso nazionale
PIETRAPERZIA. “Pianto” del maestro Salvatore Bonaffini ha vinto il “9° Concorso Nazionale Marce Inedite della Passione Città di Mottola” svoltosi nella Chiesa Madre della cittadina in provincia di Taranto. La composizione dedicata a Francesco Biangardi (autore e scultore delle "Vare" nissene che fanno processione il Giovedì+ Santo) in occasione del 100° anniversario della scomparsa è stata eseguita assieme ad altre 5 composizioni, fra le 25 partecipanti dall’Orchestra di Fiati “Gioacchino Ligonzio Città di Conversano" diretta dal maestro Angelo Schirinzi.
 
Salvatore Bonaffini si è diplomato in tromba al conservatorio di musica “Vincenzo Bellini” di Palermo, sotto la guida del maestro Piero Cecere. Successivamente ha iniziato gli studi di canto, da tenore, con la professoressa Elisa Maiorca.

Ha partecipato a diverse manifestazioni musicali di prestigio: nell’aprile 1999 e 2000 ha esordito eseguendo concerti da solista ad Orlando negli Usa, per le celebrazioni del nuovo millennio a “Walt Disney Word”. Nel maggio 2000 ha partecipato con l’orchestra del “Accademia Musicale Siciliana”, alla prima esecuzione de “Le Juste du Liban” per soli e orchestra, del maestro J. Waked, svoltasi a Beirut, in Libano.

Ha ricoperto ruoli da comprimario realizzando diverse incisioni discografiche fra i quali Flavio, nella “Norma” di V. Bellini e Ruiz ne “Il Trovatore” di G. Verdi con la partecipazione del tenore Andrea Bocelli, per la casa discografica Decca.

Artista del Coro del “Teatro Massimo Bellini” di Catania con il quale ha partecipato anche alle tournè in Russia e Giappone.

Ha fatto anche parte del coro del “Teatro del Maggio Musicale Fiorentino” di Firenze.

Direttore artistico e maestro direttore dell’ Associazione Culturale “Sicilia in Musica” di Caltanissetta con cui partecipa fra l’altro alle manifestazioni della Settimana Santa a Caltanissetta e alla processione dei Misteri di Trapani.

Ha inciso un cd musicale: composizioni funebri della Settimana Santa in Sicilia e ha realizzato la “Rassegna sulla letteratura musicale della Settimana Santa in provincia di Caltanissetta”.

Maestro direttore anche della Banda Musicale “Vincenzo Ligambi” di Pietraperzia e della Banda Musicale “ArteMusica A. Guastaferro” di Santa Caterina Villarmosa.

Don Pino Carà











L'ANCUNTRU

Pasqua con “L’Ancuntru”.o.


PIETRAPERZIA. La Settimana Santa si chiude con la solennità de L’Ancuntru. Il Cristo Risorto incontra la Vergine Addolorata che dolente è stata ai piedi della croce. Oggi a mezzogiorno in Piazza Vittorio Emanuele si ha la bellissimo tradizione della Madonna che incontro suo figlio; nell’Ancuntru fa il segno di croce e benedice tutta la cittadinanza, nel contempo una calibrata moschetteria assordante fa da supporto al lieto evento; immediatamente il parroco Giovanni Bongiovanni libera sette colombe in segno di augurio di pace.

L’Ancuntru è così strutturato: L’Addolorata con il manto nero scende in piazza dalla chiesa madre, mentre il Cristo Risorto esce dalla chiesa Santa Maria. La Madonna arrivata in piazza intravede Gesù e per tre volte c’è un anti riviene avanti ed indietro. La Madonna acquisita la certezza che il Cristo è risorto, butta il manto nero e quindi si fa l’Ancuntru. A creare un’armonica gioia pasquale sono di supporto le bande musicali dei maestri Salvatore Bonaffini e Salvatore Chiolo. Dopo questo evento il Risorto e la vergine Maria vengono portate in Chiesa Madre.

Questa sera dopo la messa vespertina si avrà la processione per le vie del paese con la presenza dell’amministrazione comunale ed il sindaco Emma partecipa in fascia tricolore e con il gonfalone del Comune.

L’Ancuntru ha origini molto antiche; fu introdotto dai “Frati Riformati” che in paese svolsero una feconda attività pastorale e caritativa sin dal 1636, anno di fondazione del Convento di Santa Maria di Gesù, al 1866 quando dovettero lasciare Chiesa e Convento, i frati diedero vita alla “Confraternita del Preziosissimo Sangue”, che gestisce la statua del Cristo Risorto e la Madonna cosiddetta di “l’Ancuntru" e quindi organizza ogni anno la festa di Pasqua, di grande spessore grazie al governatore Michele Corvo.

Don Pino Carà

sabato 23 aprile 2011

L'AFORISMA PASQUALE DI NICOLETTA NONNA

L'Antropologa


Nicoletta Nonna

“ESTO AD IRAM TARDUS, AD MISERICORDIAM PROMPTUS”

(Seneca)

SII LENTO ALL' IRA, PRONTO ALLA MISERICORDIA



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L' aforisma di Seneca contrappone due aspetti dell'animo umano profondamente contrastanti, anzi agli antipodi l'uno dell'altro.

La rabbia è un' emozione negativa, inopportuna, irragionevole, associata all'aggressività e al capriccio e spinge a compiere azioni dannose. Induce gli uomini a prendersela con chi credono più debole, non fosse altro che per esercitare un minimo di potere.

E’ fondamentale per la nostra salute psico-fisica, imparare ad esprimere la collera in maniera costruttiva ed appropriata.

La rabbia usata "positivamente"aiuta a sviluppare fiducia in se stessi in quanto non e' necessario che sisviluppi fino ad esplodere per esprimerla. E’ importante riconoscerla al momento in cui emerge, per quello che e': un meccanismo di protezione che ci segnala che c'e' qualcosa che non funziona correttamente, una reazione di insoddisfazione intensa, suscitata generalmente da una frustrazione che ci riguarda e che giudichiamo inaccettabile.

Imparare a manifestare la propria collera significa conoscere i propri reali bisogni e intrattenere relazioni più autentiche con le persone che ci circondano.

Dall'altro lato si contrappone la misericordia, sentimento

generato dalla compassione per la miseria altrui , materiale o spirituale. Deriva dal latino “misericors “ e da “misereor” (ho pietà) e “cor “ (cuore). È una virtù morale tenuta in grande considerazione dall'etica cristiana e si concretizza in opere di pietà, di carità e bontà.

Esprime un modo di impostare la propria vita basata sul rispetto degli altri, il nostro prossimo, soprattutto i bisognosi, i poveri, gli emarginati e gli ultimi.

E' la lezione d' Amore gratuito di Gesù Cristo che ci insegna anche ad amare i nemici e a pregare per loro.

Ma l'uomo, per capire la Vita, avrà sempre bisogno del sacrificio dei martiri o dell' esempio di invitta sofferenza e dedizione dei Santi?

Gli esempi sono tantissimi ma , spesso, gli esseri umani sembrano non accorgesene e seguono un cammino indipendente da tuto, perfino da Dio.

Forse è segno che in termini di misericordia siamo ancora agli albori , nonostante la Risurrezione di Gesù Cristo. Il Vangelo compiuto da Gesù non è ancora stato finito di scrivere dalla nostra testimonianza. di noi tutti cristiani che, nella nostra vita quotidiana , siamo chiamati ad essere suoi apostoli.

Il"porgere l'altra guancia" deve uscire dal testo scritto ed incarnarsi nella realtà di ogni giorno, vera "prova di fuoco" di tutte le religioni e le fedi, affinché la misericordia sia, di fatto, la più importante ed edificante base delle nostre relazioni umane.

L'ANTROPOLOGA

Nicoletta Nonna



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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!

AUGURI DI PASQUA 2011 DAL NOSTRO BLOG pinocara.blogspot.com

Cristo è Risorto


Buona Pasqua a tutti voi!

Cari Fratelli e Sorelle

trasmetto a voi la gioia del Risorto,
 sostegno nella nostra vita
 e speranza della nostra salvezza.

Che il tripudio e la gioia pasquale
 accompagni
 la nostra vita e ci aiuti
 ad abbracciarele nostre croci
 come
 occasione per gioia piena

Docili all’invito del Risorto

Possiamo essere portatori di gioia e serenità!

La bontà del Risorto
 sia
 sempre nei nostri cuori.

Con molta stima

Auguri! Auguri! Auguri!

Don Pino

SABATO SANTO 23 APRILE 2011. LO STRAZIO DI UNA MADRE

Lo strazio di una Madre che tanto ci ama


E' un giorno di silenzio

Cristo giace nel sepolcro
la Chiesa medita, con commozione,
 ciò che Nostro Signore ha fatto per noi.

Taci, per imparare dal Maestro,
 contemplando il suo corpo disfatto.

 "Per poter ascoltare la voce di Dio
 bisogna avere la quiete nell'anima
ed osservare il silenzio interiore,
 cioè il raccoglimento in Dio.
Gesù ama le anime nascoste.
Un fiore nascosto ha in sè più profumo.
Madre dolcissima, ammaestrami sulla via interiore.
La spada della sofferenza
 non mi spezzi mai.
O Maria, Madre mia amatissima,
 dirigi la mia vita
interiore,
in modo che sia gradita al Figlio Tuo.
(Suor Faustina)

Maria Maistrini