Saranno abbattuti dieci pini.
IL PRIMO CITTADINO
PIETRAPERZIA. “In settima - dichiara il sindaco Enzo Emma -saranno abbattuti i dieci pini dei circa sessanta che abbiamo nella zona del “Viale del’Unità d’Italia” (ex Viale dei Pini). Questi pini saranno abbattuti perché recano nocumento a private abitazioni ed i legittimi proprietari ci hanno citato in giudizio per risarcimento danni. Inoltre abbiamo avviato in detto viale un cantiere di lavoro finanziato dalla Regione il cui importo è di 115 mila euro. Durante i lavori del cantiere vogliamo mettere alberi sostituitivi che sia innocui alle abitazioni. Abbiamo studiato di sostituire il “Pino” con “Albero di Glicine” che è ornamentale ed anche sprigiona un dolce profumo”.
“Il viale è stato titolato all’Unità d’ Italia – continua il sindaco perché per la nostra comunità l’evento del 150° non è passato in silenzio, ma abbiamo sostenuto tante iniziative che hanno dato lustro alla ricorrenza con la presenza della massime autorità della provincia, sua eccellenza il prefetto Giuliana Perrotta ed il vescovo mons. Michele Pennisi”.
“Inoltre nel nostro paese - conclude il sindaco Enzo Emma – durante la ritira dei Borboni abbiamo avuto cinque vittime; eroi che stavano issando il vessillo del tricolore nel torrione del castello. Da eroi morirono fucilati: Salvatore Guarnaccia, Rosario Culmone, Leonardo Fiore, Luigi Miccichè e Vincenzo Viola”.
Il viale dell’Unità di Italia è un punto aggregante della vita antropogica del paese; infatti ivi si tiene il mercato settimanale del martedì, la fiera del Rosario e quella di San Rocco. Inoltre tutte le manifestini hanno il raduno nel viale dell’Unità d’Italia: quella dei carretti siciliani, quelle della sfilata ippica ed altre.
Sull’abbattimento dei pini si sono creati molte polemiche. In modo particolare in consiglio comunale si sono opposti all’abbattimento i quattro consiglieri palasciniani: Enza Di Gloria, Franco Di Calogero, Antino Di Gregorio e Salvatore Tomasella. Anche la polemica sui pini è un segno grave all’oscurantismo culturale che si è abbattuto sul paese, in cui le inutili e sterile polemiche fanno parte del vissuto quotidiano.
Don Pino Carà