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domenica 10 aprile 2011

APPELLO DEL DOTT. FALZONE PER LA TELA DELL'ANNUNZIATA

 Rinnovato appello per la tela dell’Annunziata
L'ANNUNZIATA
L'ANNUNZIATA

IL GINECOLO GIOVANNI FALZONE
PIETRAPERZIA. I soci del circolo di cultura ed il suo presidente Giovanni Falzone hanno rinnovato un appello alla comunità pietrina affinché la tela dell’Annunziata ritorni nella chiesa del Rosario. La tela fu rubata la notte del sette febbraio nella chiesa Sant’Elia, dove si trovava provvisoriamente custodita in attesa di esser riportata nella chiesa del Rosario. Alcuni giorni prima del sacrilego furto il parroco Giuseppe Rabita aveva deciso di riportarla nella chiesa del Rosario assieme alla tela di Sant’Elia. Le due tele, tre metri per due metri, già erano pronte per il trasferimento, quando avvenne il fattaccio. In paese è opinione diffusa che le tele ancora siano in paese, che è ricettacolo di furti d’arte ed in parte i carabinieri hanno sgominato una banda di ladri.
L’appello del dottor Giovanni Falzone segue l’appello fatto dal colonnello Baldassarre Daidone il 18 marzo in occasione della manifestazione dell’Unità di Italia.
“Tra le due tele rubate – afferma il presidente Giovanni Falzone – ha un valore inestimabile quella dell’Annunziata che sicuramente va catalogata alla fine del ‘400 perché nella tela vi erano molti elementi della scuola veneziana di Tiziano, Giorgione e Tintoretto. Il rosso dominante della tele è di tipo veneziano”.
“Interpretando i sentimenti della comunità pietrina – afferma ancora l’illustree ginecologo – a nome del circolo rivolgo un accorato appello ai rapitori perché il paese non sia mortificato di una delle sue tele migliori. Condividiamo lo studio dall’archeologo Gianluca Miccichè che afferma: “Il dipinto si presenta come opera affascinante piena di colori brillanti e rari effetti di luce, le espressioni dei personaggi sono delineate nei dettagli. Dall'alto sembra irrompere Dio Padre, circondato da angeli cherubini, con braccia aperte verso Maria da cui parte una colomba simbolo dello spirito santo che irradia un fascio di luce sulla Vergine, ad indicare che quello che le è stato annunciato proviene da un chiaro progetto divino. Si può così leggere nel quadro una sorta di disegno trinitario: il Padre, Maria che accoglie nel grembo Cristo e l'Angelo che ha annunciato ciò che avverrà per opera dello Spirito Santo.
La Vergine, poco lontana dall’elegante leggio su cui è posto un libro, manifesta tutta la sua disponibilità, leggibile nell’atteggiamento di raccoglimento che ha assunto dopo le parole dell’Angelo Gabriele.
Il motivo dell’angelo che annuncia a Maria la discesa dello Spirito Santo sotto forma di colomba non si trovano rappresentati prima di un mosaico del V secolo, che si trova in Santa Maria Maggiore a Roma. Da quel momento la raffigurazione della colomba-Spirito Santo, che discende direttamente da Dio e giunge a Maria, si ripete come un ritornello attraverso le raffigurazioni artistiche”.
Don Pino Carà