Visualizzazioni totali

venerdì 29 aprile 2011

L'AFORISMA DI NICOLETTA NONNA 30 APRILE 2011

“UTRUMQUE VITIUM EST, ET CREDERE OMNIBUS ET NULLI”

(Seneca)

COSTITUISCE UN DIFETTO L'UNA E L'ALTRA COSA: SIA CREDERE A TUTTI, SIA NON CREDERE A NESSUNO
 

L'ANTROPOLOGA
 NICOLETTA NONNA
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
Lucio Anneo Seneca, nato verso il 4 a.C., a Cordova, una delle più antiche colonie romane fuori del territorio italico, fu un autorevole filosofo, drammaturgo e politico.
Questa sua espressione ci offre lo spunto per un'analisi antropologica, in quanto ci propone due comportamenti antitetici degli uomini ed è valida ancora oggi, dopo il trascorrere di millenni. Innanzitutto sono definiti entrambi
dei vizi, ossia abitudini negative che inducono gli individui ad atteggiamenti nocivi, normalmente ripetitivi.

Da un lato vi sono individui, facilmente influenzabili, che non analizzano la realtà con le proprie facoltà intellettive, bensì preferiscono affidarsi ad interpretazioni altrui.
Sono privi di spirito critico, accettano e assorbono passivamente quanto viene loro detto da altri come se fosse verità assoluta. Sono inclini ai facili entusiasmi, a credere subito a ciò che sembra essere postivo, non fanno alcuno sforzo per stabilirne la veridicità. Sposano una causa senza scorgerne le eventuali contraddizioni , finendo col diventare dei creduloni, con accezione negativa.

Dal lato opposto vi sono, invece, i diffidenti, coloro i quali si chiedono in maniera ossessiva “ Potrò fidarmi?” oppure “Non mi starà mentendo?” In tal modo non credono a nessuno , ma solo a se stessi ed alla propria visione della realtà. Si tratta di un atteggiamento sproporzionato che può inibire le persone dal vivere pienamente, poiché mettono in dubbio tutto e tutti, non manifestano un'attitudine aperta verso il mondo, sono ipercritiche e piene di pregiudizi.

Tale diffidenza trae origine da una mancanza di fiducia in se stessi, che genera disagio psicologico ed inquietudine spirituale.
Gli antichi Romani affermavano:“ In medio stat virtus”.
Pertanto occorre cercare una via di mezzo tra questi due atteggiamenti contrapposti , credere a tutti e non credere a nessuno: comprendere qual é la nostra vera natura e scoprire che le certezze non sono insite nelle altre persone ma che possono nascere solo dentro di noi .
Ed, infine, in base ad un' interpretazione religiosa, credere
per puro atto di fede in Dio, Verità assoluta. Credere col cuore, fidarsi ed affidarsi ciecamente a Colui che ha sacrificato il Suo Figlio Unigenito per la salvezza dell'intera umanità. Chi crede gode di pace
e serenità e, anche nei momenti difficili, Dio è vicino e fa sentire la Sua presenza incoraggiante.

Nicoletta Nonna