Oggi Cavalleria Rusticana in
Piazza Carmine.
PIETRAPERZIA.
In Piazza Carmine, tipicamente medioevale è stata messa in scena la “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni, tratta dalla omonima
novella di Giovanni Verga. L’opera è ambientata in una piazza siciliana con una
chiesa sullo sfondo; quindi trova la sua naturale collocazione nella Piazza del
Carmine di Pietraperzia da qui il titolo all’evento musicale “Cavalleria
rusticana nei luoghi”. L’opera è stata presentata dalla banda musicale “Vincenzo
Ligambi” diretta dal maestro Salvatore Bonaffini. Gli interpreti sono stati gli
artisti del “Teatro Massimo Bellini” di Catania, il soprano Piera Bivona Santuzza, il tenore Antonio Alecci Turriddu, nei panni di Alfio il
baritono Paolo La Delfa e nel doppio ruolo di Lola e Mamma Lucia il
mezzosoprano Antonella Fioretti. La banda musicale “Maestro Vincenzo Ligambi”
ha accompagnato in modo egregio gli artisti ed è stata diretta dal maestro Salvatore Bonaffini che ha
ideato l’iniziativa. La voce narrante di Franco Cigna ha spiegato la trama e i
recitativi dell’opera.
Cavalleria
Rusticana è un opera che attrae il pubblico di ogni età sia per l’origine
letteraria dall’omonima novella di Giovanni Verga, nonché per la vicenda
piuttosto verosimile e particolarmente popolare. Composta da Pietro Mascagni, è
andata in scena per la prima volta nel 1890 al Teatro Costanzi di Roma.
Un’opera
di assoluto valore artistico, molto semplice nella tematica, nella vicenda e
nella melodia. La magia della musica e del canto tocca le corde più profonde
dei cuori.
“Cavalleria Rusticana” fu la prima opera
composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal
compositore livornese. Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne
rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890,
e tale è rimasto fino a oggi. Basti pensare che ai tempi della morte di
Mascagni, avvenuta nel 1945, l'opera era già stata rappresentata
più di quattordicimila volte solo in Italia.
Nel
1888
l'editore milanese Edoardo Sonzogno
annunciò un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani. Mascagni, che
all'epoca risiedeva a Cerignola, in
provincia di Foggia, dove dirigeva la locale banda musicale, venne a conoscenza
di questo concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni e chiese
al suo amico Giovanni
Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all'Accademia
Navale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Tozzetti scelse
Cavalleria rusticana, una novella popolare di Giovanni Verga come base per l'opera. Egli
e il suo collega Guido Menasci lavoravano per corrispondenza con Mascagni, mandandogli
i versi su delle cartoline. L'opera fu completata l'ultimo giorno valido per
l'iscrizione al concorso. La prima rappresentazione di Cavalleria Rusticana fu,
come già accennato, un successo inaudito, con Mascagni che venne richiamato sul
palco dagli applausi del pubblico per quattro volte, e vinse il Primo Premio
del concorso.
Trama
dell’Opera.
L’intera
vicenda si svolge nella giornata di Pasqua nella Sicilia di fine XIX secolo.
Turiddu, un contadino, che aveva sedotto Santuzza prima di partire soldato, è
l’amante di Lola, una appariscente donna che, durante l’assenza di Turiddu, è
andata in sposa al carrettiere Alfio. Subito dopo il preludio
strumentale Turiddu intona una canzone in forma di siciliana: “O Lola ch'hai di
latti la cammisa”. L’ultimo a venire a conoscenza degli adulteri è sempre
il marito tradito: Alfio entra in scena cantando con entusiasmo i privilegi del
proprio mestiere (“O che bel mestiere, fare il carrettiere”). Mentre qui è là
si leva qualche sorrisetto ironico dei giovani del paese, circa la
fedeltà di Lola.
Santuzza,
sopraffatta dalla gelosia e ferita nell’orgoglio, rivela ad Alfio la relazione
tra Turiddu e Lola, mentre il paese intero si appresta alle solenni
celebrazioni della Pasqua. Dopo un brindisi provocatorio, Turiddu e Alfio si
scontrano e si sfidano a duello rusticano al coltello.
Un
accorato saluto a Mamma Lucia con la raccomandazione di fare da madre a Santa,
precede l’epilogo tragico: Alfio uccide Turiddu mentre una donna
urla annunciando: “Hanno ammazzato compare Turiddu!”
Giuseppe Carà