Pietraperzia: Canta la chitarra di Mapuche a Malanotte, la rassegna Racconti e canti ospita il cantautore di Catania.
Col
sonno in bocca e nell'anima e dopo aver rigovernato piatti e
bicchieri , nelle orecchie la voce e la musica di Mapuche, del suo cd
L'uomo nudo, che ho ricevuto in dono da lui stesso , ricordo il
sottotitolo dell'articolo apparso su Il Giornale di Sicilia di ieri:
A “cantare” sarà la chitarra. Mi sembrava un po' forzata
quell'espressione, invece è proprio vero, questa sera mentre
ascoltavo cantare Mapuche, oltre i testi che ho apprezzato
globalmente, mi sembrava di sentire cantare la chitarra, una cadenza,
una spinta a muoversi, a dondolare se non a danzare, un po' come
alcuni pezzi di Rino Gaetano. Più di cinquanta persone da Enna,
Catania, Pietraperzia, Barrafranca, Caltanissetta e Palermo hanno
riempito il piazzale della Casa Maddalena, sotto gli alberi che fanno
da tettoia naturale. Mapuche (nome d'arte di Enrico Lanza), ha
cantato praticamente tutti i brani del suo cd L'uomo nudo. Una musica
che ricordava un po' Rino Gaetano e anche i testi delle canzoni di
Mapuche ricordano alcuni di Gaetano. Testi impregnati di cinismo ma
anche di una tenerezza e di una certa timidezza, tipica di chi si
rapporta col mondo solo quel che basta per restituire i sentimenti e
le emozioni pure, senza veli o infingimenti, e per questo a volte è
anche “feroce”, “spietato”, ma è solo e sempre lo specchio
di quello che siamo nel nostro profondo, come appunto ci ricorda la
canzone L'uomo nudo che dà il titolo al cd di Mapuche. La Rassegna
Racconti e canti vuole dare spazio a chi come Mapuche e altri come
lui fanno della povertà virtù (e qui torna il ricordo della canzone
Mi chiamo Mapuche) e della verità una spada per colpire i nostri
sensi spesso anestetizzati, farci sentire la sofferenza di esistere,
senza sconti, mantenendo la tenerezza della musica mediterranea.
Anche questo è stato Mapuche.