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mercoledì 19 dicembre 2012

CONCERTAZIONE ALLA RSA PER MANCATI PAGAMENTI DI QUATTRO MENSILITA' DI STIPENDIO E TRADICESIMA MENSILITA'

Concertazione alla RSA
 
 
I CONCERTANTI CON IL DOTTOR DOMENICO SCARLATA
 

PIETRAPERZIA. Lunedì giornata di concertazione alla RSA (Residenza Sanitario Assistita) tra la ditta “Cooperativa Azione Sociale” di Caccamo ed i 29 dipendenti che non hanno preso quattro mensilità di stipendio e la tredicesima. La ditta si è aggiudicato i servizi complementari per cinque anni ed ha preso i dipendi che hanno lavorato nella struttura sin dall’apertura avvenuta dieci anni fa. Sin dalla mattina il sindacato Sapmi (Sindacato Autonomo Professionisti Medicina Italiana)aderente alla Confisal  il segretario provinciale Giuseppe La Marca ha indetta lo stato di agitazione. Quasi tutti i dipenderti sono iscritti a questo sindacato.
La ditta ha dato subito disponibilità ed alle ore 17 le parti si sono incontrate: La cooperativa è stato rappresentata all’amministratore delegato Domenico Scarlata delegato dal presidente Luigi Baratta. Presenti tutti i 29 lavoratori, eccetto quelli impegnati nei reparti, rappresentati dal loro leader Giuseppe La Marca.
       Il dottor Domenico Scarlata ad apertura di lavori ha presentato la difficoltà della cooperativa che dalla dall’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale)  deve ricevere arretrati consistenti; i lavoratori hanno presentato la situazione  che dovendo ricevere quattro mensilità e la tredicesima, non sono in condizione di trascorrere decorosamente le feste natalizie.
       In mattinata nel frontale principale delle struttura è apparsa la scritta “lavoratori al 50 %”; infatti i dipendenti non prendono lo stipendio intero, bensì in rapporto al numero dei ricoverati. La struttura ha 40 posti ed i ricoverati sono 28; quindi i lavoratori prendono 28 quarantesimi.
       L’accordo sancito è stato: la cooperativa anticipata due mensilità, mentre la tredicesima mensilità verrà pagata a gennaio.
       Nonostante che gli animi dei lavoratori si sono rabboniti, tuttavia questo calvario dura da parecchi anni.
       Resta un  mistero il motivo perché non si  arriva a coprire tutti i posti disponibili di degenza: i primi due mesi di degenza li paga la regione. In tutto il circondario vi sono persone che hanno bisogno della Rsa ed invece vengono ospitate in altre strutture.
Giuseppe Carà