Scoperta una mappa del ‘700
Giusy Rindone, Antonio Caffo, il sindaco Enzo Emma, Paolo Di Marca
MAPPA PLANITRICA
SCOPERTA
DA ANTONOI CAFFO
PIETRAPERZIA. Viene alla
luce una mappa toponomastica tridimensionale che riproduce l’abitato di
Pietraperzia di oltre tre secoli fa. Il prezioso cimelio è stato rivenuto nell’archivio di stato di
Torino dal vigile urbani Antonio Caffo che ha creato un sito su Pietraperzia ed
i suoi monumenti. Preziosa la scoperta perché consente di fare un profillo parallelo di Pietraperzia
in tre secoli. L’assessore all’urbanistica Francesca Calì ha incaricato l’ufficio
tecnico per fare uno studio sul paese “da
allora ed al momento presente”. Il documento è stato presentato in magna
pompa al consiglio comunale prima dell’inizio dei lavori. Il documento è stato
preso in attenzione dalla presidente della “Pro Loco” Alessia Falzone.
Sulla preziosa scoperta l’illustre ricercatore
Antonio Caffo scrive: “La scoperta” della mappa a rilievo degli inizi del 1700,
ha avuto inizio sul finire dell’estate quando cercando alcuni documenti su
internet alla voce “Petrapertia”, fra i risultati mi dava l’Archivio di Stato
di Torino, ma entrando nel sito mi appariva la dicitura “Veduta di
Pietraporzio” piccolo comune in provincia di Cuneo; quindi non gli ho dato peso.
In seguito preso dalla curiosità ho continuato la ricerca nel sito dell’archivio
torinese. In uno dei collegamenti mi è apparsa la mappa di questa antica veduta di Pietraperzia; con lo storico Giuseppe Maddalena ci siamo
messi in contatto con il dottor Nicolò Contini oriundo pietrino, dottore in “Archeologia
Medievale”, che nel 2001 discusse la tesi di laurea su “L’incastellamento
in Sicilia”. Il dottor Contini si è recatosi all’archivio di stato di Torino,
dove a sua volta ha trovato la piena disponibilità della dottoressa Maria
Gattullo archivista di stato e direttore coordinatore; egli ha potuto
constatare di persona l’importanza storica della mappa, che ci dà uno squarcio
su come doveva apparire Pietraperzia tra la fine del seicento e gli inizi del
settecento. In questa circostanza ci è
stata fornita una copia “virtuale” di questa mappa che potrà essere usata per
fini puramente didattici e di studio”.
Il sindaco Vincenzo Emma afferma : “Esprimo la mia soddisfazione;
si tratta di un documento di grande valenza storica. Il nostro comune ringrazia
ufficialmente l’archivio di stato di Torino ed in modo particolare la
dottoressa Maria Gattullo per aver dato piena ospitalità alla richiesta del dottor
Nicolò Contini. Noi faremo avere una pergamena ed una targa a questo ente di
stato, trasmettitore di cultura storica”.
Giuseppe
Carà