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giovedì 17 febbraio 2011

Documento di Polites sulla tutela dei beni culturale.

Più attenzione per la custodia
 dei Beni Artistici
I  Politoligi di Polites
Filippo Bevilacqua
Antonio Bevilacqua

Documento di Polites per la tutela dei beni culturale.

PIETRAPERZIA. Il furto delle due tele dalla chiesa di Sant’Elia vede Polites scendere in campo sulla tutela dei bene culturali in genere; certamente ancora per la tutela dei beni culturali religioso ha visto la diocesi  armerina avviare la dotazione di strumenti di sicurezza. Ancora vi è molto da fare per la tutela. Questa rilevazione viene anche da una autorità di pubblica sicurezza. Il lavoro a tappeto è stata avviato dal  vescovo Michele Pennisi e dal vicario episcopale Pino Paci.
       Forte l’interevento di Polites che ha creato un documento sulle manchevolezze in questo campo. Nel documento i giovani fortemente impegnanti affermano: “Il recente furto dei due quadri nella Chiesa di Sant’Elia richiama drammaticamente l’attenzione di noi tutti al problema della tutela del nostro patrimonio artistico e in particolare di quei beni che, oltre a tanti altri pericoli, sono soggetti a quello del loro trafugamento. Forse dopo molti anni che non accadevano episodi del genere, ci eravamo cullati di esserne al riparo. Purtroppo non è così. E allora è assolutamente necessario mobilitarci e reagire. Tutti e subito.
Certo il primo imperativo è: ritrovare i quadri rubati. Per questo invitiamo chiunque possa aver visto qualcosa a riferire immediatamente alle autorità direttamente o indirettamente tramite Polites, il Parroco, le associazioni ed autorità preposti.
Dobbiamo far capire a questi delinquenti che a Pietraperzia non devono più metterci piede. Nel frattempo resta in piedi l’altro problema: quello di evitare il ripetersi di simili furti. A tal fine proponiamo:
1°) di rivolgere un invito alle Autorità di Polizia affinché intensifichino i loro controlli nel territorio privilegiando come “obiettivi sensibili” i luoghi dove sono custoditi gli oggetti d’arte; consegneremo perciò a S.E. il Prefetto di Enna copia della presente chiedendogli di indire una riunione del Comitato Provinciale per la Sicurezza con all’odg. l’adozione delle relative misure;
2°) che tali luoghi siano inoltre protetti con idonei sistemi di allarme e di sorveglianza notturna, invitando il Comune ad affrontare i relativi costi  anche ricorrendo se del caso ai fondi di riserva; del resto se vogliamo far diventare Pietraperzia “Un Paese Museo” ben dobbiamo avere qualche cosa da conservare e da offrire in visione;
3°) che si organizzi una raccolta di fondi per tutelare e far meglio conoscere le nostre opere d’arte;
4°) l’immediata messa in funzione del sistema di videocamere istallate dal Comune di Pietraperzia. Non resta che augurarci di lavorare assieme e bene per la salvaguardia della nostra storia”.
       Il documento di Polites è indirizzato: Ai Cittadini di Pietraperzia;  A S.E. il Prefetto di Enna; Al Sindaco di Pietraperzia; Al Questore di Enna; Al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Enna; Al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Enna; Al Consiglio Comunale di Pietraperzia; Alle Autorità ed alle Associazioni di Pietraperzia.
  Giuseppe Carà