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lunedì 21 febbraio 2011

Convegno su “ in pericolo: le credenze religiose nella sicilia orientale”.

 Convegno su “ in pericolo: le credenze religiose nella sicilia orientale”.
Il vescovo Mons. Michele Pennisi
 Convegno su “ in pericolo: le credenze religiose nella sicilia orientale”.
PIAZZA ARMERINA. Giovedì prossimo  alle ore 16 presso la Chiesa della Commenda a cura del Centro Studi sulle  Nuove Religioni in collaborazione con la diocesi armerina e l’ISSR “Mario Sturzo”,  è organizzato un convegno  su “In pericolo le credenze religiose nella Sicilia Orientale”. Per la circostanza saranno presente le rilevazioni scientifica fatte dal prof. Massimo Introvigne. Oratori saranno: il vescovo Michele Pennisi ed i professori Massimo Introvigne, Pier Luigi Zoccatelli e i Alberto Maira.
       Al vescovo Pennisi abbiamo chiesta: - Cosa si propone il convegno?
-Lo scopo dell’inchiesta non era, ovviamente, di realizzare un test di quante e quali formule del catechismo gli inchiestati avessero conservato nella memoria anche a distanza di anni, ma il  tentativo di fare emergere l’accettazione, o il rifiuto, di alcune credenze fondamentali della fede cristiana, con l’implicita attesa di dover delineare, al termine del percorso statistico, un quadro complesso fatto di luci e di ombre.
-Dalla ricerca cosa risulta?
-Dalla ricerca risulta che l’identità religiosa, che rientra nell’ambito della religione cristiana e cattolica, è ancora forte e radicata come componente importante della cultura centrosicula, e siciliana per estensione, se la si paragona ad altre regioni italiane ed europee nelle quali il processo di secolarizzazione ha intaccato molto l’identità cristiana.
-A livello di credenza cosa emerge?
- A livello di credenze la grande maggioranza s’identifica ancora con alcune verità fondamentali del quadro della fede cattolica. Ma le tabelle statistiche documentano anche un’ampia oscillazione, testimone probabilmente di influssi educativi eterogenei rispetto al monolitico sistema del passato, o frutto di una crescente soggettivizzazione-razionalizzazione della fede, entrata per molti fra i beni di consumo e del benessere personale, il “fai-da-te” delle credenze religiose.
-Ha dei dati?
-Meraviglia, ad esempio, che solo il 76,9% dichiari di credere che «Dio esiste ed è una persona»  mentre  il 90,7% crede alla resurrezione di Gesù Cristo, l’84,% alla sua divinità, l’84,2% ai miracoli, l’81,1% al Paradiso e il 75,5% all’Inferno. Probabilmente la domanda sull’esistenza di Dio unita a quella della sua personalità, se ha evitato che potessero rispondere positivamente coloro che professano un vago deismo, ha provocato una certa confusione evidenziando una scarsa coerenza logica fra le varie credenze e un divario nella loro gerarchizzazione con il sistema ufficiale. La specificazione delle varie concezioni su Dio, distinte dal punto qualificante della fede cristiana, e cioè il dogma della Trinità delle Persone nell’Unità della Natura in Dio, avrebbe potuto fare emergere un quadro diverso, più preciso, da quello delineato. Ma questa, è materia per un’ulteriore ricerca!
Giuseppe Carà