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venerdì 25 febbraio 2011

I CATTOLICI “SOCI FONDATORI” DEL PAESE


150° Anniversario dell'Unità d'Italia


Cardinale Angelo Bagnasco

I CATTOLICI “SOCI FONDATORI” DEL PAESE

Sono lieto di prendere parte al X Forum del Progetto culturale della Chiesa italiana, giunto ormai alla sua decima edizione. Dal 1997 ad oggi si è così prodotta una cospicua riflessione che ha preso in esame i nodi culturali e le sfide emergenti nel nostro Paese, cercando ogni volta di proporne una originale rilettura a partire dalla fede cristiana.
Il mio saluto cordiale e grato va a ciascuno di voi, anzitutto al Comitato nazionale per il progetto culturale e a S.Em. il Card. Camillo Ruini che ne è l’appassionato Presidente.
Il tema di questo Forum - “Nei 150 anni dell’unità d’Italia. Tradizione e progetto”- costituisce un invito a fare di questo importante anniversario non una circostanza retorica, ma l’occasione per un ripensamento sereno della nostra vicenda nazionale, così da ritrovare in essa una memoria condivisa e una prospettiva futura in grado di suscitare un “nuovo innamoramento dell’essere italiani, in una Europa saggiamente unita e in un mondo equilibratamente globale” (Prolusione all’Assemblea generale della CEI, 24 maggio 2010). La ricorrenza vede la Chiesa unita a tutto il Paese nel festeggiare l’evento fondativo dello Stato unitario, e già questa constatazione è sufficiente per misurare la distanza che ci separa dalla “breccia di Porta Pia”, l’importanza del cammino comune percorso e la parzialità di talune letture che enfatizzano contrapposizioni ormai remote.
Il contributo dei cattolici all’unità del Paese è - del resto - ben noto e non si limita al periodo pre-unitario, ma si allarga anche alla fase successiva del suo sviluppo, come è stato di recente autorevolmente sottolineato dal Presidente della Repubblica, nel telegramma a me inviato lo scorso 3 maggio: ”Anche dopo la formazione dello Stato unitario l’intero mondo cattolico, sia pure non senza momenti di attrito e di difficile confronto, è stato protagonista di rilievo della vita pubblica, fino ad influenzare profondamente il processo di formazione ed approvazione della costituzione repubblicana” (G. Napolitano). Vorrei dunque rileggere il contributo dei cattolici che, a giusto titolo, si sentono ‘soci fondatori’ di questo Paese, alla luce delle sfide che siamo chiamati ad affrontare, per consentire a ciascuno di sentirsi parte di un “noi” capace in ogni tempo di superare interessi particolaristici, e di sprigionare energie insospettate e slanci