Visualizzazioni totali

venerdì 17 giugno 2011

AFORISMA DI NICOLETTA NONNA 12 giugno 2011

venerdì 10 giugno 2011


AFORISMA DI NICOLETTA NONNA 12 giugno 2011


NIHIL EST ALIUD BENE ET BEATE VIVERE , NISIHONESTE ET RECTE VIVERE”

(CICERONE)

IL VIVERE BENE E FELICEMENTE NON E' ALTRO CHE VIVERE ONESTAMENTE E RETTAMENTE


Chi vive di fede nel Divino trova la bellezza delle virtù

Don Pino

Marco Tullio Cicerone , nato nel 103 a. C., fu un celebre oratore e uomo politico dell'ultimo periodo della Repubblica romana. Rappresentò una delle figure più rilevanti di tutta l'antichità. La sua vastissima produzione letteraria comprende orazioni politiche , scritti di filosofia , retorica ed offre un prezioso ritratto della società romana negli ultimi travagliati anni della Repubblica.

D'altronde lo scopo stesso delle sue opere filosofiche é dare una solida base ideale, etica, politica a una classe dominante (gli “optimates”, ossia “i migliori,” gli aristcratici) il cui bisogno di un ordine non si traduca in ottuse chiusure, cui il rispetto per la tradizione nazionale (“mos maiorum”, gli usi e i costumi degli antenati) non impedisca l' assorbimento della cultura greca; una classe che l' assolvimento dei doveri verso lo Stato non renda insensibile ai piaceri di quello stile di vita garbatamente raffinato che riassume il termine dihumanitas”, vale a dire una forma di benevolenza e filantropia tra gli uomini .

Cicerone fu un antiepicureo, contrario alla filosofia dell'epicureismo che propugna la fuga dal dolore e la ricerca del piacere.
Secondo lui vivere bene equivale a condurre un' esistenza con
onestà e rettitudine, non a ricercare le soddisfazioni mondane.
Egli affermò , a tal riguardo, che: “Breve tempus aetatis, satis vero longum ad bene honestumque vivendum”, ossia “ Breve é il tempo della vita, ma è abbastanza lungo per vivere bene ed onestamente ".

Integrità morale, irreprensibilità, correttezza, lealtà rappresentano i requisiti per una vita felice. La probità é di fondamentale importanza per un'esistenza serena degli individui. Il “vir probus” ,ossia l' uomo virtuoso, conduce una vita migliore rispetto a chi si dedica ad una ricerca affannosa del piacere.
Tale concezione filosofica ed antropologica di Cicerone può essere applicata, dopo milenni, alla fede che noi professiamo.
Secondo il Cristianesimo è felice l'uomo che non persegue gli aspetti mondani, il piacere, i beni materiali , in quanto sono effimerie destinati a perire. La felicità si può ragiungere in Dio, che é gioia, pace, amore. Anche i cristiani devono comportarsi con rettitudine, seguire i Comandamenti, ascoltare la Parola di Dio e viverla ogni giorno per conseguire la meta che è la salvezza e , quindi, il Regno dei Cieli.
Coloro che non seguono la retta via e si allontanano dal Padre, credendo di essere autosufficienti e non avere bisogno di Lui, dedicandosi alla vita vana e fugace del mondo, si condannano da soli ad un destino di eterna infelicità.

Nicoletta Nonna