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venerdì 24 giugno 2011

L'AFORISMA DI NICOLETTI NONNA - 26 GIUGNO 2011

QUID MAGIS EST DURUM SAXUM? QUID MOLLIUS UNDA?

DURA TAMEN MOLLI SAXA CAVANTUR AQUA “ 

(Ovidio) 

CHE COSA C'E' DI PIU' DURO DEL SASSO? CHE COSA C'E' DI PIU' MOLLE DELL' ONDA? E TUTTAVIA I DURI SASSI SONO SCAVATI DALLA MOLLE ACQUA. 

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NEL RISORTO UN DECISO CAMMINO VERSO IL DIVINO

DON PINO

L’ANTROPOLOGA NICOLETTA NONNA 

Ovidio nacque nel 43 a.C. da famiglia di rango equestre e, giovanissimo, si recò a Roma ove frequentò le migliori scuole di eloquenza e di retorica. Abbandonò presto gli studi per dedicarsi

alla poesia, sorretto da uno straordinaria facilità a comporre versi. Fece parte del Circolo di Messalla e divenne il poeta alla moda, cantore di una società che, dopo essere uscita dall’incubo dalle guerre civili, assaporava i frutti della pace abbandonandosi al lusso

in palese contraddizione con i programmi di restaurazione morale

che costituivano uno dei punti fondamentali del programma di Augusto. Ovidio diede a questa società il prodotto letterario che ne rispecchiava fedelmente i modelli di comportamento e per questo riscosse un successo immediato e strepitoso.

La sapienza espressa da Ovidio in questo aforisma trova riscontro anche nel proverbio latino : “ Gutta cavat lapidem”, ossia la goccia perfora la roccia.

Ciò significa letteralmente che la goccia d' acqua, con un continuo stillicidio, scalfisce anche la pietra.

Vale come esortazione pedagogica per ricordare che, con una ferrea volontà, si possono conseguire obiettivi altrimenti impossibili. Occorrono pazienza, costanza, perseveranza, avere ben chiaro l'obiettivo da raggiungere e non demordere. Continuità, regolarità

ed inalterabilità sono gli aspetti salienti della personalità di un individuo che gli consentono di realizzare mete, all' apparenza, inattuabili.

Una determinazione rigorosa ed inflessibile, senza esitazione, permette di conseguire il fine.

La costanza é la virtù dei forti, come sosteneva Vittorio Alfieri.

Tale principio si può applicare, secondo una chiave di lettura

religiosa, al nostro itinerario spirituale che ha come meta il raggiungimento del Regno dei Cieli e l'unione con Dio.

Il cammino é irto di ostacoli e disseminato di prove, sofferenze, dolori, nel corpo e nello spirito, tentazioni del male. Non bisogna essere assaliti dai dubbi ed allontanarsi dalla retta via. Anzi noi cristiani dobbiamo vivere ogni giorno proiettati nel futuro, nel conseguimento del nostro obiettivo.

Ciò non é facile, bisogna fidarsi perdutamente del Maestro e della

Sua Parola, altrimenti la sequela manca di convinzione e la fedeltà diviene incerta.

Quindi applichiamo al nostro “modus vivendi” costanza e perseveranza. 

Nicoletta Nonna