“QUID MAGIS EST DURUM SAXUM? QUID MOLLIUS
UNDA?
DURA TAMEN MOLLI SAXA CAVANTUR AQUA “
(Ovidio)
CHE COSA C'E' DI PIU' DURO DEL SASSO? CHE
COSA C'E' DI PIU' MOLLE DELL' ONDA? E TUTTAVIA I DURI SASSI SONO SCAVATI DALLA
MOLLE ACQUA.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
NEL RISORTO UN DECISO CAMMINO VERSO IL
DIVINO
DON PINO
L’ANTROPOLOGA NICOLETTA NONNA
Ovidio nacque nel 43 a.C. da famiglia
di rango equestre e, giovanissimo, si recò a Roma ove frequentò le migliori
scuole di eloquenza e di retorica. Abbandonò presto gli studi per dedicarsi
alla poesia, sorretto da uno
straordinaria facilità a comporre versi. Fece parte del Circolo di Messalla e
divenne il poeta alla moda, cantore di una società che, dopo essere uscita
dall’incubo dalle guerre civili, assaporava i frutti della pace abbandonandosi
al lusso
in palese contraddizione con i
programmi di restaurazione morale
che costituivano uno dei punti
fondamentali del programma di Augusto. Ovidio diede a questa società il
prodotto letterario che ne rispecchiava fedelmente i modelli di comportamento e
per questo riscosse un successo immediato e strepitoso.
La sapienza espressa da Ovidio in
questo aforisma trova riscontro anche nel proverbio latino : “ Gutta cavat
lapidem”, ossia la goccia perfora la roccia.
Ciò significa letteralmente che la
goccia d' acqua, con un continuo stillicidio, scalfisce anche la pietra.
Vale come esortazione pedagogica per
ricordare che, con una ferrea volontà, si possono conseguire obiettivi
altrimenti impossibili. Occorrono pazienza, costanza, perseveranza, avere ben
chiaro l'obiettivo da raggiungere e non demordere. Continuità, regolarità
ed inalterabilità sono gli aspetti
salienti della personalità di un individuo che gli consentono di realizzare
mete, all' apparenza, inattuabili.
Una determinazione rigorosa ed inflessibile,
senza esitazione, permette di conseguire il fine.
La costanza é la virtù dei forti, come
sosteneva Vittorio Alfieri.
Tale principio si può applicare,
secondo una chiave di lettura
religiosa, al nostro itinerario
spirituale che ha come meta il raggiungimento del Regno dei Cieli e l'unione
con Dio.
Il cammino é irto di ostacoli e
disseminato di prove, sofferenze, dolori, nel corpo e nello spirito, tentazioni
del male. Non bisogna essere assaliti dai dubbi ed allontanarsi dalla retta
via. Anzi noi cristiani dobbiamo vivere ogni giorno proiettati nel futuro, nel
conseguimento del nostro obiettivo.
Ciò non é facile, bisogna fidarsi
perdutamente del Maestro e della
Sua Parola, altrimenti la sequela manca
di convinzione e la fedeltà diviene incerta.
Quindi applichiamo al nostro “modus
vivendi” costanza e perseveranza.
Nicoletta Nonna