Visualizzazioni totali

sabato 4 giugno 2011

RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE TERRUCCIA

La Terruccia
 torna alla sue origine storiche
PIETRAPERZIA. Il sindaco Enzo Emma ha conferito  incarico professionale per attività di progettazione definitiva per i “Lavori di riqualificazione urbana del quartiere Terruccia”. L’incarico è stato affidato all’architetto Daniela Vaccaro che aggiornerà secondo le norme vigenti il progetto depositato in comune nel 1993 dall’ing. Giusepe Profeta.
      “La rivalutazione del quartiere Terruccia – dichiara il sindaco Enzo Emma – fa parte del nostro programma amministrativo. Siamo in fase operativa per la metanizzazione di detto quartiere, la cui nascita risale al medioevo ed è alla falde del castello dei Barresi ed era il completamente organizzato dal Vassallo che abitava l’antico maniero”.
      “Il quartiere – continua il dottor Emma – mantiene molto della sua identità medioevale. Piazza Terruccia fu la prima del paese ed era il punto centrale del vita sociale del paese: si può parlare di antica agorà.  In detto quartiere, come in tutto il paese, vi sono molte abitazioni non abitate; globalmente sono mille e 300. Ora abbiamo una norma operativa di affidare le case  sfitte a persone che  si impegnino a restaurarle. La Terruccia è il centro storico del paese; quindi pensiamo di accedere ai fondi regionali dell’Unione Europea. Stiamo creando le premesse della svolta e della “rinascita” del nostro paese. Possiamo affermare che la nostra è una amministrazione dinamica e quindi non esiste la politica del rinvio e della stasi. I problemi vengono affrontati con tempestività ed avviati a soluzione”.
      L’orientamento del prima progetto redatto dall’ing. Giuseppe Profeta si è caratterizzato per il restaura dell’esistente. In atto lo scempio perpetrato dai blocchi rossi di cava arenaria e le case diroccate e fatiscenti per vetustà hanno gravemente compromesso la peculiarità del quartiere. Il borgo medioevale del quartiere Terruccia ed il suo maniero saranno una realtà unica in tutta la Sicilia, che è stata devastata dalle dominazioni che cominciarono con  i Sicani fino a raggiungere quella dei Borboni, abbattuta da Giuseppe Garibaldi,  con la spedizione dei “Mille”. 
Don Pino Carà