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martedì 7 giugno 2011

IL CONVENTO DI SANTA MARIA SARA' UN CENTRO SACIALE. PAROLA DEL SINDACO ENZO EMMA

Ristrutturazione del convento di Santa Maria
L'ARCHITETTO
 GIUSEPPE PAOLINO

L'ANTICO CHIOSTRO

PIETRAPERZIA. Il sindaco Vincenzo Emma ha affidato l'incarico di progettazione per la ristrutturazione e recupero dell'edificio comunale  “Ex convento frati francescani Santa Maria di Gesù”. L’incarico è stato affidato tramite concorso pubblico e si vogliono avviare le procedure per il finanziamento dell’opera attraverso la partecipazione a bandi di gara regionali, nazionali o europei. Dai risultati del bando si è rilevato che l’offerta di maggior ribasso è risultata quella formulata dall’architetto Giuseppe Paolino. La somma stanziata dall’amministrazione per il progetto di massima  è di ventimila euro.
Per l’amministrazione il sindaco Enzo Emma dichiara: “ Noi vogliamo  recuperare e far rivivere questo ex convento come alle sue origini: nascerà un centro di aggregazione culturale con biblioteca, museo e spazi espositivi, e luoghi di supporto e dibattito sociale”.
Da anni le varie amministrazioni che si sono avvicendate, hanno avuto nel loro programma amministrativo  l’idea dii far rivivere questo immobile di indubbio pregio. Il convento fu realizzato nel 1636, grazie al copioso lascito fatto dalle sorelle Maria e Francesca Santigliano, quest’ultima  fu moglie del governatore del paese.
Il fabbricato nel 1862 venne requisito dallo Stato e ceduto al comune. Nel tempo è stato adibitosi a diversi usi: stazione dei carabinieri, dazio di consumo, carcere, scuola ed altro.
“ Oggi l'edificio – dichiara il progettista Giuseppe Paolino - mantiene esternamente il suo aspetto originario;  mentre all'interno ha subito una pulizia strutturale ossia una devastazione tale che risulta quasi persa l’identità costruttiva  del convento di Santa Maria.  A piano terra il chiostro ha mantenuto l'aspetto originario;  elemento estremamente suggestivo è il porticato: su tutti e quattro i lati ci sono inseriti archi che scandiscono i dipinti murali. Nell'area del cortile interno e al piano primo, l'identità strutturale è stata ripensata nell'intervento degli anni '80 con tecniche e materiali quali il cemento armato; con questi atti il convento  ha perduto la sua originalità e si presenta come uno spazio privo d’identità”.

Don Pino Carà