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domenica 12 giugno 2011

Seminario di Studio sulla figura di Mons. Mario Sturzo a Piazza Armerina

Seminario di Studio
 Su Mario Sturzo

Mario Sturzo

L’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mario Sturzo” di Piazza Armerina, in occasione del 150° anniversario della nascita e del 70° dalla morte dell’omonimo autore cui è dedicato, ha attivato un seminario di studio a quattro voci per cercare di approfondire e presentare a livello scientifico la poliedrica figura del pensatore, del filosofo e del pastore in cura d’anime.

Il seminario si è svolto con un’incontro settimanale per quattro settimane ed ha raggiunto tutti gli studenti dei tre anni dell’ISSR di Piazza Armerina cui fanno riferimento anche altre diocesi del centro Sicilia, come Caltagirone, Caltanissetta e Nicosia.  Ogni incontro è stato affidato a un docente dell’ISSR o ad uno specialista della figura di Mons. Sturzo ed è stato un aiuto per cercare di  leggere, da diverse angolature, la densa e complessa figura del’Autore.  Le relazioni sono state curate da tre docenti dell’ISSR e da uno studioso specialista. Don Pasquale Buscemi ha approfondito l’aspetto della formazione e dell’educazione che emerge dalle opere sturziane, don Giuseppe Rabita ha invece delineato l’ecclesiologia che soggiace alle Lettere Pastorali, mentre don Luca Crapanzano ha presentato l’aspetto antropologico e la poetica che Sturzo presenta in modo trasversale in tutte le sue opere. Lo studioso don Giuseppe Carà, ha invece presentato l’impianto filosofico del pensiero sturziano e la proposta filosofica del neo-sintetismo. Circa l’aspetto antropologico, anche grazie allo studio di molte lettere sin’ora inedita, è emersa una figura sempre e comunque pronta al dialogo con qualsiasi pensatore e proposta filosofica di seria considerazione. Al centro della riflessione sturziana vi è sempre l’uomo con tutte le sue ansie e attese, pertanto sarebbe riduttivo leggere il nostro autore secondo l’ottica esclusivamente filosofica o pedagogica. Sturzo resta sempre un Pastore in cura d’anime che mettendosi in dialogo e in relazione con buona parte della intellighenzia del tempo, vuole proporre all’uomo del suo tempo con tutti i mezzi possibili, la strada buona del Vangelo, unica via di vera realizzazione umana. E’ interessante altresì notare la coerenza logica e filosofica che emerge anche nelle sue opere poetiche, forse sin’ora poco studiate. L’autore si rende conto che nonostante il registro sia diverso, anche la poesia, così come ogni opera d’arte, resta un mezzo di formazione e di trasmissione del sapere. Specialmente nella raccolta de Il canto della morte pubblicato nell’ultimo numero della Rivista di Autoformazione (6/1930), Sturzo riassume quasi tutti i temi della sua riflessione filosofica e antropologica, delineando la figura di un uomo che ama e soffre a casa di questo amore, ed è spinto ad amare e cercare sempre di più in una logica dinamica di attesa mai paga del tutto. L’amore per l’uomo e la verità e la coerenza ai dettami della propria coscienza, in totale obbedienza alla Chiesa, fanno di Mons. Mario Sturzo una figura sempre attuale ma ahimè forse ancora non compresa e valorizzata al modo conveniente. Il seminario di studio dell’ISSR si è inserito tra le prime attività che la diocesi armerina sta attivando in occasione dell’anno sturziano, tempo favorevole per avvicinarci ad una straordinaria figura inserita a pieno titolo nel suo tempo. 

Don Luca Crapanzano