Seminario di Studio
Su Mario Sturzo
L’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mario Sturzo” di
Piazza Armerina, in occasione del 150° anniversario della nascita e del 70° dalla
morte dell’omonimo autore cui è dedicato, ha attivato un seminario di studio a
quattro voci per cercare di approfondire e presentare a livello scientifico la
poliedrica figura del pensatore, del filosofo e del pastore in cura d’anime.
Il seminario si è svolto con un’incontro settimanale per
quattro settimane ed ha raggiunto tutti gli studenti dei tre anni dell’ISSR di
Piazza Armerina cui fanno riferimento anche altre diocesi del centro Sicilia, come
Caltagirone, Caltanissetta e Nicosia.
Ogni incontro è stato affidato a un docente dell’ISSR o ad uno
specialista della figura di Mons. Sturzo ed è stato un aiuto per cercare di leggere, da diverse angolature, la densa e
complessa figura del’Autore. Le
relazioni sono state curate da tre docenti dell’ISSR e da uno studioso
specialista. Don Pasquale Buscemi ha approfondito l’aspetto della formazione e
dell’educazione che emerge dalle opere sturziane, don Giuseppe Rabita ha invece
delineato l’ecclesiologia che soggiace alle Lettere Pastorali, mentre don Luca
Crapanzano ha presentato l’aspetto antropologico e la poetica che Sturzo
presenta in modo trasversale in tutte le sue opere. Lo studioso don Giuseppe
Carà, ha invece presentato l’impianto filosofico del pensiero sturziano e la
proposta filosofica del neo-sintetismo. Circa l’aspetto antropologico, anche
grazie allo studio di molte lettere sin’ora inedita, è emersa una figura sempre
e comunque pronta al dialogo con qualsiasi pensatore e proposta filosofica di
seria considerazione. Al centro della riflessione sturziana vi è sempre l’uomo
con tutte le sue ansie e attese, pertanto sarebbe riduttivo leggere il nostro
autore secondo l’ottica esclusivamente filosofica o pedagogica. Sturzo resta
sempre un Pastore in cura d’anime che mettendosi in dialogo e in relazione con
buona parte della intellighenzia del tempo, vuole proporre all’uomo del suo
tempo con tutti i mezzi possibili, la strada buona del Vangelo, unica via di
vera realizzazione umana. E’ interessante altresì notare la coerenza logica e
filosofica che emerge anche nelle sue opere poetiche, forse sin’ora poco studiate.
L’autore si rende conto che nonostante il registro sia diverso, anche la
poesia, così come ogni opera d’arte, resta un mezzo di formazione e di
trasmissione del sapere. Specialmente nella raccolta de Il canto della morte pubblicato nell’ultimo numero della Rivista di Autoformazione (6/1930),
Sturzo riassume quasi tutti i temi della sua riflessione filosofica e
antropologica, delineando la figura di un uomo che ama e soffre a casa di
questo amore, ed è spinto ad amare e cercare sempre di più in una logica dinamica
di attesa mai paga del tutto. L’amore per l’uomo e la verità e la coerenza ai
dettami della propria coscienza, in totale obbedienza alla Chiesa, fanno di
Mons. Mario Sturzo una figura sempre attuale ma ahimè forse ancora non compresa
e valorizzata al modo conveniente. Il seminario di studio dell’ISSR si è
inserito tra le prime attività che la diocesi armerina sta attivando in
occasione dell’anno sturziano, tempo favorevole per avvicinarci ad una
straordinaria figura inserita a pieno titolo nel suo tempo.
Don Luca Crapanzano