Singolare pensionamento di Marianna Spagnolo
BARRAFRANCA.
Va in pensione con 40 anni di servizio l’insegnante di materie letterarie
Marianna Spagnolo. Singolare la festa di pensionamento predisposta dalla “1L”,
classe da lei avuta nel 1977 ad inizio carriera e la 1A di quest’anno classe di
chiusura. A rimettere assieme i “cocci” è stata l’insegnante Gina Patti, dell’attuale
scuola media che fu alunna della professoressa Marianna. In modo spontaneo è
stata preparata una bellissima “Kermesse”, che ha visto gli adulti impegnati
con il canto ed i ragazzi che si sono esibiti con la recitazione di brani
poetici dedicata a Marianna Spagnolo,
che è stata un faro nella didattica del Verga e che ha visto i genitori fare a
gara perché i loro figli fossero suoi alunni.
Alla
fine dell’anno - dichiara Marianna Spagnolo -
dovevamo incontrarci con gli alunni per vedere insieme il video con le
foto di un anno di scuola e la distribuzione del giornalino di classe: “La IA
si racconta”. Con grande sorpresa ho trovato anche gli alunni che ebbi nel mio
primo anno d’insegnamento; inoltre sono stati presenti tutti gli alunni e i
genitori della IA. La prof.ssa Gina Patti, insegnante della scuola media ed
alunna della mia prima classe, ha avvisato i compagni ed a passa parola sono
arrivati tutti.
I
piccoli (IA di quest’anno) preparati delle mamme rappresentanti del consiglio
di classe, Silvia Patti, Rosetta Barbagallo e Assunta Stelletta, hanno
rappresentato una scenetta di loro invenzione.
I
Grandi (1L del 1977/78) hanno cantato delle parodie, preparate dalla prof.
Marianna Salvaggio. Durante la festa sono
arrivati
diversi gruppi di alunni dei vari anni d’insegnamento, in particolare degli
ultimi sei anni di scuola. Regali, pizze, torte,
recite,
canti ci hanno trattenuto fino a tarda sera, con l’arrivo di altri docenti (che man mano
finivano gli scrutini) e della preside Brigida Lombardi. La festa è riuscita
bene: c’è stata tanta allegria, ma aleggiava in tutti anche una certa
tristezza, perché dobbiamo lasciarci, cioè quella del distacco”.
Don Pino Carà