Celebrata la
festa di San Nicola
PIETRAPERZIA. Martedì
sera alle ore 17,30 è stata celebrata la festa di San Nicolò nell’omonima. La
cerimonia è stata presieduta dal rettore Don Pino Carà, nostro valente
collaboratore. La festa del grande vescovo di Mira è stata inserita nel
contesto dei festeggiamenti dell’immacolata della quale nella parrocchia Santa
Maria si stata svolgendo la novena. Nella chiesa San Nicola si venera una
statua del Santo di fattura bizantina. La chiesa è stata costruita prima degli
anni mille e durante la conquista musulmana fu trasformata in moschea. In
questa circostanza la nicchia fu annullata con una parete esterna ed il santo
rimase nascosto per otto secoli. Quando si procedette a creare degli altari ci
si accorse della parete posticcia e quindi si intervenne per abbatterla e la
statua ritornò al suo primitivo vigore. Nel frattempo il culto era scemato,
nonostante che il San Nicola sia stata il primo patrona del paese: questo si
ricava dalla bontà della statua.
Su San Nicola scrive
l’antropologa Nicoletta Nonna nella sua rubrica il santo del giorno: “San
Nicola nacque probabilmente a Pàtara in Licia, in Asia Minore (attuale Turchia)
tra il 260 e il 280, da Epifanio e Giovanna che erano cristiani e benestanti.
Fu cresciuto cristianamente, quindi,ma perse prematuramente i genitori a
causa della peste. Divenne così erede di un ricco patrimonio che impiegò per
aiutare i bisognosi. In seguito lasciò la sua città natale e si trasferì a Myra
dove venne ordinato sacerdote. Alla morte del vescovo metropolita di Myra,
venne acclamato dal popolo come nuovo vescovo. Imprigionato ed esiliato nel 305
da Diocleziano, fu poi liberato da Costantino nel 313 e riprese
l'attività apostolica. Non è certo che sia davvero stato uno dei 318
partecipanti al Concilio di Nicea del 325, durante il quale avrebbe condannato
duramente l'arianesimo, difendendo la verità cattolica, ma la leggenda ci
tramanda che in un momento d'impeto prese a schiaffi Ario. Gli scritti di S.
Andrea di Creta e di S. Giovanni Damasceno ci confermano l'ortodossa fede di
Nicola.
Nicola si occupò anche
del bene dei suoi concittadini, ottenne dei rifornimenti durante una carestia e
ottenne la riduzione delle imposte dall'Imperatore. Morì a Myra il 6 dicembre,
presumibilmente nell'anno 343, forse nel monastero di Sion, e già allora si
diceva compisse miracoli; tale convinzione si consolidò dopo la sua morte, con
il gran numero di leggende che si diffusero ampiamente in Oriente, a Roma e
nell'Italia meridionale.
Le sue spoglie furono
conservate con grande devozione di popolo, nella cattedrale di Myra fino al
1087. Grande è la venerazione a lui tributata dai cristiani ortodossi. Le sue
spoglie furono trasferite a Bari il 29 settembre 1089, le spoglie di Nicola trovano
sistemazione definitiva nella cripta, già pronta, della basilica che si sta
innalzando in suo onore. È il Papa in persona, Beato Urbano II (Ottone di
Lagery, 1088-1099), a deporle sotto l’altare della cripta. Da allora S. Nicola
divenne patrono di Bari e le date del 6 dicembre (giorno della morte del santo)
e 9 maggio (giorno dell'arrivo delle reliquie) furono dichiarate festive per la
città.
S. Nicola è famoso anche
al di fuori del mondo cristiano perché la sua figura ha dato origine al mito di
Santa Claus(o Klaus), conosciuto in Italia come Babbo Natale.
Don Giuseppe Carà