L'ANTICO MANIERO IN MOSTRA FOTOGRAFICA
IL CASTELLO BARRESIO
IL NUMEROSO PUBBLICO
IL TORRIONE
CRISTINA TAGLIA IL NASTRO
PIETRAPERZIA. “Nel pullulare delle iniziative sociali, antropologiche e culturali di questo periodo natalizio - afferma il sindaco Enzo Emma - vi è la mostra fotografica sul Castello Barresi a cura di Filippo Arena su collaborazione dell’amministrazione comunale, la Pro Loco e l’Archeoclub. La Mostra sarà aperta sino al sei gennaio”.
A
tagliare il nostro per l’amministrazione
comunale è stata l’assessore ai
lavori pubblici Cristina Guarneri. La mostra è allestita nei locali del teatro
del comune “Garibaldi”e si intitola “I Colori del Castello Barresi”
È la prima personale di Filippo Arena, che ha
collezionato parecchi trofei a livello regionale e nazionale.
Le
foto formato gigante esposte sono tredici: otto panoramiche prese da varie
angolatura; una riguarda il torrione,
una con vista dal Belvedere; poi vi è
quella del taglio del nastro, una i visitatori,
ed infine una tematica sulla mostra con il relativo depliant.
Filippo Arena è
elettrotecnico e si interessa di filodiffusione. Come fotografo è amatore ed ha allestito la
mostra anche su sollecitazione dell’amministrazione comunale e del sindaco Enzo
Emma, che intende rilanciare il Castello rendendolo fruibile ai visitatori.
“Nel castello – continua
il primo cittadino – è stato fatto il consolidamento ed è fruibile con una
guida esperta. Ora noi abbiamo un progetto in itinere di aprire in modo
continuativo il castello e farne un polo turistico per chi da Agrigento si reca
a visitare la villa romana di Piazza Armerina o gli scavi archeologici di
Morgantina con la sua Venere. Oltre al Cestello abbiamo altre realtà
archeologiche di grande pregio quindi nel circuito turistico del giro di
Sicilia noi dovremmo entrare; infatti la Regione ha riconosciuto Pietraperzia a
vocazione turistica”.
“Il castello Barresi –
afferma l’assessore Cristina Guarneri - attualmente è proprietà del comune di
Pietraperzia, che n’è venuto in possesso per usucapione. Gli ultimi ad averne
il possesso furono i principi Lanza di Trabia. L'opera prende inizio l'anno
1060, quando al seguito di Ruggero il Normanno, ultimo rampollo dei conti
d'Altavilla arriva a Pietraperzia Abbone Barresi, il quale era uno dei più
nobili commilitoni, al quale per meriti acquisiti nella lotta contro i Saraceni
gli fu affidata la signoria del territorio di Pietraperzia e d’altri territori
della Sicilia”.
“ La famiglia Barresi con
alterne vicende – dichiara la presidente della Pro Loco - tenne il maniero sino
al 1571; in seguito divenne possesso dei Branciforti e nel 1897 passò ai Lanza
di Trabia. I Lanza nel dopo guerra presero dal castello tutte le cose più
preziose e li portarono a Palermo; avevano chiesto un intervento dello stato e
non avendo avuto risposta privarono il castello delle cose più caratteristiche”-
“ i tempi del vaiolo
(epidemia letale) – afferma il presidente dell’Archeoclub Andrea Rapidardi - il
castello fu adibito a lazzaretto, mentre dall'inizio dell'ottocento fu
affittato al comune che lo adibì a prigione fino al 1906 anno in cui fu
trasferita nell'ex convento di Santa Maria. La scomparsa ufficiale del castello
si può fare risalire al 20 aprile del 1927, quando con delibera comunale, fu
approvato il progetto dell'alimentazione idrica dell'abitato (cioè la vasca
dell'acqua). Il castello si erge maestoso lungo il perimetro di una roccia
calcarea, nella quale i Sicani ed i Siculi avevano scavato diecine di tomba. La
roccia si presenta piena di buchi ed è per questo motivo che il castello viene
chiamato anche di Pietraperciata e con lo stesso nome fu chiamato il borgo
sottostante”.
Don Pino Carà