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mercoledì 18 aprile 2012

Il vescovo di Piazza Armerina facendosi interprete delle preoccupazioni della popolazione di Gela e dei paesi vicini esprime solidarieta'

Crisi Gela
Il vescovo di Piazza Armerina facendosi interprete delle
preoccupazioni della popolazione di Gela e dei paesi vicini esprime solidarieta'
ai lavoratori che saranno messi
in cassa integrazione e a quelli dell'indotto per i quali auspica reti di protezione
adeguate attraverso i nuovi investimenti promessi dall'azienda e la
dichiarazione dello stato di crisi da parte delle autorita' competenti. La
grave crisi economica che investe il territorio gelese deve offrire l'occasione
per progettare un nuovo modello di sviluppo che punti oltre che su un rilancio
degli investimenti dell'Eni attraverso la produzione di energie rinnovabili e
la costruzione della diga foranea con il
superamento di incomprensibili pastoie burocratiche, anche sull'agricoltura,
sul turismo legato alla valorizzazione dei beni culturali.La Chiesa diocesana cerchera' attraverso la
Caritas diocesana e quelle parrocchiali di attivare tutti
quegli interventi che potranno attutire l'impatto della crisi sulle fascie piu'
deboli della popolazione.
Si spera che dopo questo lungo periodo
"quaresimale" si possa arrivare
al piu' presto anche prima della prossima Pasqua ad un rilancio
dell'economia a Gela.