PIETRAPERZIA. L’Amministrazione
Comunale nell’ambito delle manifestazioni della Settimana della Cultura, ha
organizzato un delizioso e piacevole concerto di quartetto d’archi
dell’Orchestra da Camera di Enna, che hanno reso la serata molto distensiva.
All’inizio della serata
il sindaco Vincenzo Emma ha introdotto
la dott.ssa Antonina Arcidiacono e la dott.ssa
Daniela Mangione entrambe socie del Club Unesco di Enna.
La Dott.ssa Arcidiacono
ha brillantemente ed efficacemente illustrato gli ideali e i valori
dell’Unesco, l’attività e i programmi attuati e in itinere dal Club Unesco di
Enna, soprattutto nell’area dell’educazione e della cultura; inoltre ha
annunciato la piena disponibilità del Club Unesco di Enna per iniziare l’iter affinché l’evento del Venerdì Santo a Pietraperzia “Lu
Signuri di li Fasci” possa essere inserito e riconosciuto tra i beni
immateriali, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, essendo manifestazione unica
e di grande risonanza culturale. Inoltre, considerate le numerose opere d’arte
e i siti archeologici ricadenti nell’ambito territoriale di Pietraperzia, ha
proposto di creare il “Museo diffuso a Pietraperzia” con la collaborazione dell’Unesco di Enna.
La Dott.ssa Daniela
Mangione, con molta professionalità e dovizia di particolari ha illustrato la
storia e le opere d’arte che sono conservate presso la Chiesa Madonna del
Rosario, una della poche a croce greche che si hanno in Sicilia. Inoltre ha
presentato i restauri fatti ed i prossimi interventi per il futuro.
“E’ doveroso dare atto –
ha affermato l’assessore alla Cultura Luigi Guarneri - che l’Amministrazione
Comunale, nonostante le difficoltà economiche, ha dimostrato molta sensibilità
e desiderio di diffondere la cultura tra i Cittadini di Pietraperzia, aderendo
alle manifestazioni ed eventi della Settimana della Cultura fortemente voluta
dal Ministero dell’interno”.
Molta corposa la
partecipazione dei cittadini; infatti la chiesa è stata strapiena di persone.
Ovazioni ai relatori della cultura ed ai concettisti che hanno mandato i
presenti in visibilio.
Giuseppe Carà