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domenica 22 aprile 2012

Sequestrata discarica abusiva con rifiuti pericolosi


PIETRAPERZIA. Sequestrata dal Corpo Forestale, competente per materia,  discarica abusiva sita tra le mura del cimitero ed il torrente Favara, su disposizione della Procura della Repubblica. Vasta circa 300 metri si trova dentro due protezioni paesaggistiche: il vincolo del cimitero che è di 200 metri ed il torrente Favara che è 500. La particella 28 del foglio 31 di fatto è abbandonata; infatti il primo proprietario è deceduto, mentre la sorella legittima proprietari non è in condizione di gestirla. La discarica era diventata pubblica e tutti i cittadini in modo inconsulto se ne sono serviti. La procura della repubblica ha affidato  tutta l’operazione al Corpo Forestale perché competente per materia; Sono intervenuti il nucleo di Piazza Armerina comandati dal capitano Roberto Francino   e quello di Pietraperzia dal capitano Filippo Emma. La segnalazione è partita da un cittadino pietrino inviata alla procura della repubblica di Enna. Il servizio di vigilanza e controllo è stato affidato al capo settore  dell’ufficiò tecnico Salvatore Patti.
       La discarica è stata sempre incustodita e quindi nel tempo è diventata pericolosa per il genere di materiale contenuto: amianto, eternit, olio combustibile che poi si riversava  nel torrente Favara, materiale ferroso, rifiuti edili ed elettrodomestici, inoltre molti materiale di rifluiti cimiteriale ed altre cose  portate in questa discarica.
       L’amministrazione comunale da tempo ha iniziato un’azione di bonifica già fatta in contrada Portello di Matteo, Bivio Luogo, Fiumara, Strada del Santuario per la Cava.
Si occupò di questa discarica Oberdana, nobildonna americana ed il suo compagno Salvatore Siciliano, che rinvennero un frontone di valore, abbandonato nella discarica e che poi fu sequestrato dai carabinieri ed a recuperare il prezioso cimelio vi andò il brigadiere Salvatore Giordano. Del sequestro della discarica si è data comunicazione all’ARTA - Assessorato Territorio ed Ambiente - Regione Sicilia.
Giuseppe Carà