PIETRAPERZIA.
Sequestrata dal Corpo Forestale, competente per materia, discarica abusiva sita tra le mura del
cimitero ed il torrente Favara, su disposizione della Procura della Repubblica.
Vasta circa 300 metri si trova dentro due protezioni paesaggistiche: il vincolo
del cimitero che è di 200 metri ed il torrente Favara che è 500. La particella 28
del foglio 31 di fatto è abbandonata; infatti il primo proprietario è deceduto,
mentre la sorella legittima proprietari non è in condizione di gestirla. La
discarica era diventata pubblica e tutti i cittadini in modo inconsulto se ne
sono serviti. La procura della repubblica ha affidato tutta l’operazione al Corpo Forestale perché competente
per materia; Sono intervenuti il nucleo di Piazza Armerina comandati dal
capitano Roberto Francino e quello di
Pietraperzia dal capitano Filippo Emma. La segnalazione è partita da un
cittadino pietrino inviata alla procura della repubblica di Enna. Il servizio
di vigilanza e controllo è stato affidato al capo settore dell’ufficiò tecnico Salvatore Patti.
La discarica è stata sempre incustodita e
quindi nel tempo è diventata pericolosa per il genere di materiale contenuto:
amianto, eternit, olio combustibile che poi si riversava nel torrente Favara, materiale ferroso, rifiuti
edili ed elettrodomestici, inoltre molti materiale di rifluiti cimiteriale ed
altre cose portate in questa discarica.
L’amministrazione comunale da tempo ha iniziato
un’azione di bonifica già fatta in contrada Portello di Matteo, Bivio Luogo, Fiumara,
Strada del Santuario per la Cava.
Si occupò di questa discarica Oberdana,
nobildonna americana ed il suo compagno Salvatore Siciliano, che rinvennero un
frontone di valore, abbandonato nella discarica e che poi fu sequestrato dai carabinieri
ed a recuperare il prezioso cimelio vi andò il brigadiere Salvatore Giordano. Del
sequestro della discarica si è data comunicazione all’ARTA -
Assessorato Territorio ed Ambiente - Regione Sicilia.
Giuseppe Carà