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mercoledì 25 aprile 2012

SCUOLA DI ARCHEOLOGIA



SCALA INTAGLIATA DI TORNABE'
Convenzione per una scuola archeologica
PIETRAPERZIA. È stata firmata la convenzione tra Comune di Pietraperzia, Soprintendenza BB.CC.AA di Enna e Cooperativa Arkeos. Firmatari sono il sindaco Vincenzo Emma, la sorprendente Fulvia Caffo ed il dottor  Enrico Giannitrapani.,
“Questa convenzione – dichiara il sindaco Vincenzo Emma - stabilisce i ruoli di ciascun ente per la conduzione di campagne di scavi nel sito archeologico di Tornambè - Krastòs ed in particolare: la Soprintendenza si occuperà della supervisione degli scavi e dei successivi studi, il Comune fornirà supporto logistico mettendo a disposizione alcuni locali per la conservazione dei reperti derivanti dagli scavi, mentre la cooperativa Arkeos offrirà la possibilità a studenti universitari e di partecipare alle indagini archeologiche condotte nel sito archeologico di Tornambè”.
“Prenderà così  il via – continua l’ing. Francesca Calì, assessore ai lavori pubblici -  la Prima Summer school internazionale 2012 “Archeologia e preistoria negli Erei” che consentirà, a partecipare alle attività di di catalogazione, documentazione e informatizzazione dei materiali antropici di età preistorica e di tutti i dati ottenuti nel corso degli scavi; si   assisterà ad una serie di lezioni e conferenze tenute da esperti ed importanti archeologi su temi connessi agli aspetti metodologici e pratici della ricerca archeologica della preistoria siciliana. Tornambè, posto lungo la valle dell'Imera meridionale, è situato sulla sommità di una cresta rocciosa. Il sito fu occupato a partire dal neolitico finale (IV mill. a.C.) fino ad età greca arcaica (VII-V sec. a.C.). Nelle precedenti campagne di scavo sono state esplorate alcune grandi capanne (diam. 8-10 m) pertinenti un villaggio databile al rame finale (2700-2300 a.C.), contenenti un ricco repertorio di vasi acromi e dipinti, oltre a numerose tombe a grotticella scavate lungo le pareti rocciose della cresta. Le attività verranno svolte in sito mediante la stratigrafia dei depositi preistorici, rilievo diretto, strumentale e laser scanner 3D delle evidenze archeologiche e in laboratorio con operazioni di catalogazione e documentazione grafica e fotografica dei reperti, gestione informatizzata delle evidenze archeologiche”.
“Le iscrizioni sono già aperte – conclude l’assessore alla cultura Luigi Guarneri -  e si concluderanno il 31 luglio 2012, mentre le operazioni scavo avranno inizio a fine agosto e termineranno i primi di ottobre, sviluppandosi su tre turni di quindici giorni ciascuno”!.
“Questa convenzione - afferma il dottor Giannitrapani -permette di non vanificare i risultati ottenuti con le precedenti indagini e campagne di scavo, che hanno consentito di caratterizzare il sito con insediamenti databili da età preistorica ad età medievale e continuare l'opera di valorizzazione iniziata con il POR Sicilia 2000-2006  tramite il progetto PIT 11-496 “Enna, turismo tra archeologia e natura”, che ha consentito di dotare i siti archeologici (Tornambè - Krastòs, Runzi, Rocche) delle necessarie infrastrutture per la fruizione, oltre a non rendere inutili i precedenti importantissimi risultati ottenuti con le tre precedenti campagne di scavo già realizzate.
L'alto valore rappresentato dall'insediamento di Tornambè non è limitato alle valenze archeologiche del sito, le quali sono integrate ed aumentate anche da altri importanti valori, quali quelli naturalistici e paesaggistici, tutti aspetti che concorrono a rendere unica e particolare, pure nel ricco panorama storico-culturale della Sicilia centrale, quest'area. A tale proposito è sufficiente qui ricordare come Tornambè sia inserito nel S.I.C. Contrada Caprara (ITA 060011), per le sue peculiarità ambientali, al fine di mantenere la diversità biologica, in quanto esempio naturale di caratteristiche tipiche della regione bio-geografica mediterranea. Da non dimenticare il vicino sito di Monte Grande, inserito nella Rete Europea dei Geoparks, e l'antica miniera di zolfo di Monte Cane, situata immediatamente a nord del sito principale, che, costituisce un importante sito di archeologia industriale.
L'insieme di valenze archeologiche, etnoantropologiche, naturalistiche e paesaggistiche rende quindi il sito di Tornambè, così come tutto il bacino circostante, un'area di notevole interesse e di grande potenzialità per svolgere un ruolo di forte attrattore turistico e culturale”.
       Giuseppe Carà