Saranno sostituiti 54 pini
PIETRAPERZIA. Saranno sostituiti 54 alberi di Pino. La settimana entrante
inizio dei lavori. Per questo atto ha dato parere favorevole la soprintendente
alla belle arti Fulvia Caffo, che ha fatto parecchi sopralluoghi assieme al
sindaco Emma. I pini sono diventati un pericolo pubblico e l’ufficio tecnico
comunica che ci sono 13 lite perdenti con cittadini che chiedono il
risarcimento danni provocati dalla radici dei pini.
A seguito di delibera della giunta comunale di sostituire i 54 pini
dislocati lungo il viale Unità d’Italia (ex viale dei Pini), l’ufficio tecnico
ha provveduto agli adempimenti di esecutività. L’ufficio ha esperita
indagine di mercato e la ditta
aggiudicataria dei lavori è la “Green
& House srl.” con sede in Caltanissetta contrada Due Fontane n. 63 per
l’importo di €. 20.775,70 IVA compresa.
I lavori
saranno eseguiti sotto la direzione e sorveglianza dell’Ufficio Tecnico con il
suo caposettore Salvatore Patti.
I pini sono diventati un pericolo
pubblico; un pionieri per l’abbattimento dei pino è stato il maresciallo Pino
Amico. I pini ed alcuni che sono stati tagliati arrivano a 72. Tale viale che prima portava il nome “Viale
dei Pini” dal consiglio comunale è stato titolato “Viale dell’Unità di Italia”
come ricordo del 160 della celebrazione.
“In alternativa – dichiara il sindaco
Enzo Emma - i pini saranno sostituiti con alberi di quercia, tipici della zona
mediterranea. Il viale dell’Unità d’Italia sarà più aggraziato di quello che è
attualmente. Abbiamo avuto delle resistenze preconcette e sentimentaliste, ma con
la nostra costanza abbiamo superato gli inutili ostruzionismi. Avremo il plauso
dei cittadini che hanno avuto danneggiato le case. Anche il viale è stato
parecchie volte danneggiato e rifatto. Inoltre in tutte le zone libere del
centro abita saranno piantati degli Oleandri.
Questo atto
amministrativo ha visto innescata una diatriba politica. L’opposizione è contro
il taglio dei Pini, perché furono piantati quando era sindaco Gino Palascino;
la scelta attuale nasce da motivi obbligati di bonifica”
Giuseppe Carà