MOSTRA DI ANDREA RAPISARDI SULLA NOSTRA PATRONA
I PROTAGONISTI DELLA MOSTRA:GIANLUCA MICCICHE' ED ANDREA RAPISARDI
PIETRAPERZIA. Al teatro
comunale Garibaldi domenica sera è stata
inaugurata una mostra di icone antiche sulla Madonna della Cava. La mostra è organizzata dall’Archeoclub con la
collaborazione del Comitato cittadino dei pellegrinaggi al santuario mariano.
La mostra contiene stampe ed incisioni aventi come
soggetto la Madonna della Cava ad iniziare dai primi decenni del 1800 per
finire agli 40 del 1900 provenienti da una collezione privata; in seguito le tecniche di stampa moderne
resero obsolete le incisioni e diedero il via alle stampe a colori.
“Sono esposti – dichiara il presidente dell’Archeoclub
Andrea Rapisardi - alcuni dipinti, fra
i quali uno eseguito, come recita il retro, da “io fra Giuseppe da Pietraperzia
1721” di particolare espressività . Vi
si possono vedere alcune foto che ritraggono un sabato degli alfieri scattata
nel cortile del castello agli inizi del 1900, il santuario della cava a fine
1800 ed un sabato degli emigranti degli anni 70”.
“Sono altresì esposti – dichiara Gianluca Miccichè,
critico d’arte - l’inno alla Madonna
della Cava in italiano, il manifesto di Boston per la festa del
settantacinquesimo anniversario (1995) , ed alcuni libretti con composizioni
sul ritrovamento e sulla devozione alla Madonna”.
“L’immagine devozionale per il devoto, continuava il
culto alla Madonna fra le pareti domestiche, - conclude il rettore del
santuario Giovanni Bongiovanni, vescovo facente funzioni - ed ampio spazio veniva infatti dato alle stampe, venivano esse appese all’uscio di
casa, sul talamo matrimoniale, nelle culle e poste anche nel
“tabutu” (cassa da morte) affinché accompagnassero e proteggessero il devoto in
vita come in morte. Spesso dalla
devozione si passava alla superstizione facendo diventare le immagini amuleti o
credendo che esse avessero poteri
sovrannaturali infusi dal santo
che rappresentavano. In conclusione la
vasta produzione nei secoli sta a dimostrare la forte devozione ed attaccamento
del popolo pietrino alla “Sua” Madonna della Cava, nostra patrona”.
Giuseppe Carà