Madonna
Ausiliatrice
Don Bosco scrisse: “il
titolo di Auxilium Christianorum attribuito
all'Augusta Madre del Salvatore non è cosa nuova nella Chiesa di Gesù Cristo.
Maria fu salutata aiuto dei Cristiani fin dai primi tempi del Cristianesimo”.
Questo titolo si diffuse agevolmente
specie dopo la vittoria cristiana sui turchi avvenuta nelle acque di Lepanto
presso le isole Curzolari il 7 ottobre 1572, prima domenica di ottobre, sotto
il pontificato di S. Pio V (Antonio Michele Ghislieri, 1566-1572), al grido
di “Viva Maria!”. Il santo
pontefice volle aggiungere alle litanie lauretane la bella invocazione: Auxilium Christianorum, ora pro nobis (Ausiliatrice
dei Cristiani, prega per noi).
La devozione verso l'Auxilium Christianorum si rafforzò dopo la
seconda grande vittoria sui turchi a Vienna, il 12 luglio 1683, ottenuta dal re
di Polonia Giovanni III Sobieski, che ne dava l'annunzio al Beato Innocenzo XI
(Benedetto Odescalchi, 1676-1689), con le parole :“Veni,
Vidi, Maria Vicit” (Venni, Vidi, Maria Vinse). Nacque
allora in Germania, a Monaco di Baviera, la prima Associazione in onore
di Maria Ausiliatrice per commemorare la liberazione di
Vienna.
Napoleone, dopo la sconfitta di
Lipsia (19 ottobre 1813), liberò Pio VII (Barnaba Chiaramonti, 1800-1823), il
10 marzo 1814, ma diede ordine segreto che il viaggio fosse lento nella
speranza di poter resistere agli alleati e quindi fermare ancora il Papa, ma
Parigi si arrese il 30 marzo 1814 e il giorno dopo vi entrarono i sovrani
nemici. Pio VII, in mezzo a grandi festeggiamenti, all'entusiasmo fremente ed
all'immenso tripudio del popolo, rientrava a Roma e ritornava sul trono
Pontificio il 24 maggio 1814 e l'anno seguente, grato per l'aiuto visibile
della Madonna, istituì la festa di Maria
Ausiliatrice per Roma e gli altri stati pontifici.
Ora la devozione all'Ausiliatrice è
diffusa in tutto il mondo e la sua festa si celebra in molte nazioni.
Nella devozione mariana di Don
Bosco, il titolo “Auxilium Christianorum”, si
sovrappone, senza segnare sostituzione o attenuazione, ai titoli precedenti con
cui invocava la Madonna, specie l'Immacolata che segnava gli inizi della sua
Opera Provvidenziale. Se ne ha un primo ricordo in un'immaginetta del 1849,
anno della fuga del Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878) da
Roma a Gaeta, su cui scrisse l'invocazione: “O Vergine Immacolata, Tu
che portasti vittoria di tutte le eresie, vieni ora in nostro aiuto: noi di
cuore ricorriamo a Te. Auxilium Christianorum ora
pro nobis”.
Fino al 1862 l'azione di Don Bosco
verso l'Ausiliatrice non fu costante e generale : ne diede
l'annuncio il 24 maggio 1862 nella "Buona notte", come
si legge nelle Memorie Biografiche. Un sabato del mese di dicembre, forse il 6
del 1862, Don Bosco disse al chierico Albera, futuro Rettore Maggiore: “la
nostra chiesa è troppo piccola .... ne fabbricheremo un'altra più bella, più
grande, che sia magnifica, le daremo il titolo Chiesa di Maria Ausiliatrice”.
L'8 dicembre 1862 Don Bosco dichiara
al chierico Cagliero, poi cardinale, il motivo della sua devozione alla Madonna
sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: “Sinora abbiamo celebrato con
solennità e pompa la festa dell'Immacolata...Ma la Madonna vuole che la
onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice:
i tempi sono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine SS. ci aiuti a
conservare la fede cristiana”.
A causa del titolo “Maria Ausiliatrice” dato da Don Bosco al Tempio,
le autorità municipali di Torino fecero difficoltà per l'approvazione del
progetto della costruzione. Ma la chiesa ebbe il titolo di Maria SS.
Ausiliatrice. Don Bosco non rinunziava a quel titolo, perché era quello voluto
dalla Madonna.
Il 9 giugno 1868 fu consacrato il
Tempio a Maria Ausiliatrice in
Torino. Don Bosco e l'Ausiliatrice sono ormai due nomi
inscindibili. L'Ausiliatrice si è servita di Don Bosco per
operare numerosissimi e strepitosi miracoli, per concedere al mondo infinite
grazie. Ne è piena la “vita di Don Bosco”, vi sono molti libri che narrano
commoventi episodi della bontà di Maria ad ogni genere di persone, vi è il“Battesimo
Salesiano”, che riporta ogni mese le grazie, i favori elargiti dall'Ausiliatrice,
che dispensa i Suoi doni specialmente nel Santuario, che Ella volle a Torino,
di cui aveva detto in una visione a Don Bosco: “Hic domus mea, Hinc gloria mea - Qui è la mia
casa, di qui la mia gloria”.
Don Bosco non si contentò di
propagare la devozione all'Ausiliatrice con la parola, la stampa,
i prodigi. Ottenne da Pp Leone XIII (Gioacchino Pecci) che la “Benedizione di Maria Ausiliatrice”, che
egli impartiva da tempo con efficacia, fosse approvata : con decreto della
Sacra Congregazione dei Riti, il 18 maggio 1878, la formula della “benedizione” fu inserita nel Rituale
romano.
Infine Don Bosco, quale Monumento di
perenne riconoscenza per i singolari favori ricevuti, fondò la“Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice”. “Il ricorso a Maria
Ausiliatrice - scriveva nel 1887 - va aumentando ogni dì
tra il popolo fedele e porge motivo a pronunciare che tempo verrà, in cui ogni
buon cristiano, insieme con la devozione al SS. Sacramento e al Sacro Cuore di
Gesù, si farà un vanto di professare una devozione tenerissima a Maria Ausiliatrice”.
Interi Continenti e Nazioni hanno
Maria Ausiliatrice come celeste Patrona: l’Australia cattolica dal 1844, la
Cina dal 1924, l’Argentina dal 1949, la Polonia fin dai primi decenni del 1800;
diffusissima e antica è la devozione nei Paesi dell’Est Europeo.
Nella bella basilica torinese a Lei
intitolata, vi è il bellissimo e maestoso quadro, fatto eseguire dallo stesso
fondatore, che rappresenta la Madonna Ausiliatrice che con lo scettro del
comando e con il Bambino in braccio, è circondata dagli Apostoli ed Evangelisti
ed è sospesa su una nuvola; sullo sfondo a terra, il Santuario e l’Oratorio
come appariva nel 1868, anno dell’esecuzione dell’opera del pittore Tommaso
Lorenzone.