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lunedì 18 novembre 2013

La Banda gelese operava a Pietraperzia


La Banda gelese operava a Pietraperzia


IL MARESCIALLO NICOLA LO MONACO
  
PIETRAPERZIA. “La banda gelese operava anche a Pietraperzia” sono le conclusioni a cui è arrivata la stazione dell’arma di Pietraperzia al comando del maresciallo Nicola Lomoro. I carabinieri locali hanno lavorato in pieno intesa con i loro colleghi della città del golfo. Infatti la banda ha operato anche in paese  almeno in una circostanza, quella dei giovani gelesi sgominata nei giorni scorsi dai carabinieri nell’operazione “Golden Boys”.
       Fu presa di mira dai di mira dai malviventi fu la tabaccheria del giovane D. C. di piazza Vittorio Emanuele. In quella occasione, si era all’inizio di gennaio 2013,  la banda aveva spaccato il vetro del distributore automatico di sigarette piazzato davanti alla tabaccheria e l’aveva svuotato portando via tabacchi per un valore di circa seimila euro. Da quel giorno il distributore è desolatamente vuoto e non è stato più “rifornito” dallo stesso proprietario. Al danno economico per il furto si deve quindi aggiungere il mancato guadagno per oltre dieci mesi di inattività della macchinetta automatica per le sigarette e i tabacchi. Il colpo, messo a segno in piena notte, aveva suscitato in paese molto scalpore. Infatti la tabaccheria si trova nella centralissima piazza Vittorio Emanuele. Il furto era stato scoperto dallo stesso proprietario nelle primissime ore del mattino all’apertura del suo esercizio commerciale. Viva soddisfazione ha manifestato D. C. alla notizia dell’arresto dei presunti responsabili del colpo alla sua tabaccheria. “Desidero ringraziare di cuore  i carabinieri per la brillante operazione che ha sgominato una banda di malviventi. Il  prezioso lavoro delle forze dell’ordine permette a tutti noi di vivere e lavorare nella massima tranquillità” dichiarano gli interessati. Con il maresciallo Lomoro i controlli dei carabinieri continuano 24 ore su 24 sia in paese che nelle campagne. Queste attività dei militari dell’arma hanno permesso di individuare diverse casi di persone  che avevano compiuto attività illecite segnalate dalli stessi carabinieri all’autorità giudiziaria di Enna.
Giuseppe Carà