L’intervento
straordinario della raccolta straordinaria rifiuti ingombranti
IL PRIMO CITTADINO ANTONIO CALOGERO BEVILACQUA
PIETRAPERZIA. Venerdì scorso
si è avuto l'intervento straordinario di un mezzo con due cassoni scarrabili
che ha consentito la ripresa del servizio di ritiro dei rifiuti ingombranti
fermo da alcune settimane a causa dei numerosi problemi di “Atoennaeuno”.
Molti
pietrini hanno atteso pazientemente che il servizio riprendesse e nella
giornata di venerdì hanno conferito regolarmente i rifiuti che avevano conservato
nelle proprie abitazioni. Alcuni cittadini indisciplinati, invece, hanno
pensato bene di disfarsi subito dei rifiuti ingombranti, buttandoli nelle
vicinanze dei cassonetti o in altri luoghi incustoditi del paese. Dalla visione
di una telecamera è, però, in atto l'identificazione di un trasgressore beccato
mentre scaricava un materasso dalla propria auto, una punto vecchio modello.
Nei confronti di costui è pronta una multa salata di € 620,00.
“Inoltre,
qualora dei cittadini – afferma il sindaco Antonio Bevilacqua - abbiano delle
riprese video che dimostrano altre violazioni, potranno sottoporle
all'attenzione del sottoscritto che le girerà ai Vigili urbani per le
contravvenzioni del caso”.
La parte di mastino spetta al commissario Gino
Stringe che con il suo fiuto va a scovare gli inadempienti -
Il
sindaco Antonio Bevilacqua ha emesso un’ordinanza che con il cambio dell'ora
cambia anche l'orario in cui è possibile gettare i rifiuti nei cassonetti; l’ordinanza
prevede da domenica 25 ottobre è permesso depositare i rifiuti nei cassonetti dalle
ore 17:00 alle 5:00. C’è stato un periodo di rodaggio in cui molti cittadini
hanno fatto fatica ad abituarsi, ma già la quasi totalità rispetta le
indicazione date dall’amministrazione comunale.
“Il
problema dei rifiuti conclude Michele Laplaca è stato ed è il “punctum dolens” perché siamo in un periodo di passaggio ed
assestamento amministrativo. Siamo stati freneticamente impegnati ed abbiamo
fatto parecchio presenze nell’assessorato all’ambiente per razionalizzare il
problema”.
Giuseppe
Carà