PIETRAPERZIA. La festa della Madonna del Rosario ritorna
alle origini: verrà celebrata il sette ottobre a ricordo della battaglia di
Lepanto che avvenne l’8 ottobre del 1571 con la vittoria dei principi e re
cattolici contro i turchi che avevano deciso di prendere Roma e mettere fine
alla cristianità. La chiesa del Rosario viene gestita dal parroco Giuseppe
Rabita; il suo predecessore don Giuseppe Siciliano celebrava questa festa la
seconda domenica di ottobre,
Quindi
domani comincia il triduo di
preparazione alla festa. Nei tre giorni vi sarà il Rosario meditato e la Santa
Messa; la funzione comincia alle ore 18,30.
Mercoledì
il giorno della festa alle undici vi sarà la messa e poi alle 12 la Supplica alla Madonna, che consente di
lucrare l’indulgenza plenaria. La sera dopo la messa vi sarà la processione per
le seguenti vie: Garibaldi, Rosolino Pilo, Umberto, corso Vittorio
Emanuele, via Roma, Vincenzo Vitale,
Verdi, Kennedy, Marconi, Stefano Di Blasi, Barone Tortorici , piazza Matteotti.
In piazza
San Pio vi sarà un aggraziato gioco pirotecnico di elevata caratura. Nei giorni
del triduo resteranno chiuse le due parrocchie, la matrice e la madonna delle
grazie.
Il
Rosario è una chiesa a croce Greca esistente prima del 1500 ed è l'unica della
diocesi di Piazza Armerina. L'altare maggiore è posto al centro della chiesa.
Il marchese Matteo Barresi nel 1521 vi fece trasferire i frati predicatori di
San Domenico che in precedenza s’erano insediati nella chiesa dello Spirito
Santo. In quell’occasione il marchese edificò il convento dei domenicani
ponendolo a fianco della predetta chiesa, risultando entrambi un unico
complesso insistente fuori delle mura del paese.
Il sei giugno del 1534 la consorte
di Matteo Barresi, donna Antonella Valguarnera fu munifica verso la chiesa ed
il convento. Nella chiesa, durante i secoli passati, trovarono sepoltura i
resti di vari componenti d’alcune famiglie nobili abitanti a Pietraperzia:
Bologna, Cremona, De Naro, Garofalo, Miccichè, Pesce, Salamone, Sant'Angelo, Santiglies.
La chiesa fu una delle più belle del paese ed era chiamata del Rosario o
dell’Annunziata, per distinguerla dall'Annunciata Vecchia (l'attuale Spirito
Santo). Sopra l'architrave della porta d'ingresso si può vedere lo stemma dei
padri domenicani riportante le figure del cane che tiene in bocca la fiaccola
accesa, il mondo con la croce e gli altri segni dell'ordine. All'interno dell'edificio i vari elementi
sono collegati fra loro da archi e pilastrini.
Giuseppe Carà