“IMPERARE SIBI MAXIMUM IMPERIUM EST”
(Seneca)
Comandare a se stessi è un grande potere
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La grande vittoria della storia è
il “Self Control”
Don Pino
L'ANTROPOLOGA NICOLETTA NONNA
Seneca ci propone un aforisma di grande impatto psicologico-sociale e di profonda valenza antropologica.
“Comandare a se stessi è un grande potere” significa aver maturato, in base alle esperienze vissute ed agli errori commessi, una piena consapevolezza di se stessi, un buon equilibrio interiore, autocontrollo, tolleranza. Per conseguire tale obiettivo occorre compiere un iter formativo ed un lavoro su se stessi, partendo dalla ferma volontà di voler affinare le proprie potenzialità.
La vita in società ci pone di fronte a molte occasioni, in cui agire, reagire, lasciarsi andare all' impulso e all' ira, perdere il controllo di sé.
Per conseguire un autocontrollo adeguato occorre mettere in atto l' adattamento. Se le persone riescono ad adattarsi alle situazioni più ostiche, hanno risolto i loro problemi perché costruiscono, man mano, nuovi equilibri interni rispetto al mutare degli eventi.
Autocontrollarsi non significa reprimersi: si tratta di una scelta matura e consapevole, capire se le proprie azioni sono adeguate alle reazioni . Mantenere il controllo di sé non esprime né agire né reagire, ma adeguarsi alle situazioni con spirito buon senso, comprensione, arrendevolezza e tolleranza. Fermarsi prima di reagire e pensare a ciò che si sta per fare sviluppa una grande fiducia in sé : acquisire la consapevolezza di non essere in balia degli eventi è molto incoraggiante.
Tutte le emozioni rappresentano impulsi ad agire per gestire in tempo reale le emergenze della vita. Quando é il momento di prendere decisioni o di agire i sentimenti, la sfera emozionale, contano quanto il pensiero razionale.
“ A partire da Platone – afferma Dylan Evans – molti pensatori occidentali sono stati inclini a considerare le emozioni come ostacoli all' agire intelligente.”
Secondo Aristotele il grado ottimale era dato da una giusta quantità di emozioni e razionalità, secondo il principio del “giusto mezzo” . L' equilibrio fra emozione e ragione, dove nessuna delle due domina completamente, rappresenta la situazione ottimale.
Tale concezione è valida anche da un punto di vista cristiano. Infatti rispecchia gli insegnamenti di Gesù e , soprattutto, amare gli altri come noi stessi. Pertanto non causare offese, ingiurie, male a nessuno dei nostri fratelli in quanto lo faremmo allo steso Gesù e saper “porgere l' altra guancia”, essere pazienti, tolleranti ed arrendevoli. Noi cristiani dobbiamo cercare di vivere al meglio la nostra esistenza nel tempo presente, ma con lo sguardo proiettato verso l' alto e verso Cristo Risorto.
Nicoletta Nonna
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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!
L'ANTROPOLOGA