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venerdì 11 marzo 2011

LE CONFRATERNITE INCONTRANO IL VESCOVO PENNISI

LE CONFRATERNITE
 INCONTRANO MONSIGNOR
 MICHELE PENNISI
I DIRIGENTI
 DELLE CONFRATERNITE
Pontificale del Vescovo
Il Governatore Michele Corvo
 Del Preziosissimo Sangue
La governatrice Rocchina Scalieri
Confraternita dell'Addolorata

GOVERNATORE
 GIUSEPPE  MADDALENA
CONFRATERNITA MARIA SS. DEL SOCCORSO
Raduno delle confraternite
PIETRAPERZIA. Il vescovo Michele Pennisi ha incontrato sabato, cinque marzo 2011, le confraternite locali in chiesa madre con la celebrazione di un rito liturgico. In paese vi sono tre confraternite: Maria SS. Del Soccorso con governatore Giuseppe Maddalena; Preziosissimo Sangue con governatore Michele Corvo e quella dell’Addolorata la cui governatrice è Rocchina Scalieri. Le tre confraternite gestiscono i riti della Settimana Santa, della domenica di Pasqua e della processione del Corpus Domini. I confrati in tutto sono 266; la più numerosa è quella femminile che ha 120 consorelle; quelli del Soccorso sono 84, mentre quelli del Preziosissimo Sangue sono 62.
“Oggi le tre confraternite – ha affermato il governatore Giuseppe Maddalena, nel saluto al vescovo -- continuano nella formazione spirituale dei propri confrati, non tralasciando di promuovere ogni iniziativa volta a salvaguardare il ricco patrimonio di fede e di cultura di cui le confraternite sono ancora oggi detentrici. Ci piace ricordare che grazie all’iniziativa della Confraternita Maria SS. del Soccorso, è stata ripristinata “La Ladata” can bravissimi laudatari. Sappiamo che non ci manca il conforto di Vostra Eccellenza per tutte le iniziative volte alla crescita spirituale dei confrati. ma siamo desiderosi di avere qualche consiglio per potere avvicinare le nuove generazioni allo spirito e al mondo delle confraternite.
Monsignor Michele Pennisi nell’Omelia tra l’altro ha affermato: “Le Confraternite non sono semplici società di mutuo soccorso oppure associazioni filantropiche, ma un insieme di fratelli che, volendo vivere il Vangelo nella consapevolezza di essere parte viva della Chiesa, si propongono di mettere in pratica il comandamento dell’amore, che spinge ad aprire il cuore agli altri, particolarmente a chi si trova in difficoltà”.
“Ogni confraternita - ha concluso il presule - è chiamata ad essere esperienza di fede perché: crea comunione nella dispersione, mostra coraggio nel qualunquismo, offre solidarietà nell’individualismo, stabilisce mete nella confusione, fa carità mentre impera l’egoismo, rende vivi nelle tentazioni di morte, crea una rete nel trapezio pericoloso della vita, porta i santi per portare a Dio, offre un noviziato in un mondo di improvvisatori, porta un abito perché non si vergogna della fede, alza uno stendardo per dar gloria a Dio, sceglie un santo come patrono per seguirne gli esempi, ha casa nella Chiesa per tenerla casa accogliente per tutti, cerca confratelli per sconfiggere la solitudine, partecipa alla processioni per allenarsi alla processione definitiva verso la celeste Gerusalemme”.
Don Pino Carà