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lunedì 13 gennaio 2014

IL RAGIONIERE FRANCESCO TOMASELLA COMUNICA CHE LA MINI IMU NON VA PAGATA



La mini IMU non va pagata

IL RAGIONIERE FRANCESCO TOMASELLA

PIETRAPERZIA. La mini IMU (Imposta  Municipale Unica sugli immobili) non va pagata non solo a Pietraperzia ma in tutta la provincia di Enna. La comunicazione viene data dalla studio del commercialista Tomasella, il cui portavoce è Francesco Tomasella.
“Questa tassa – afferma Francesco -  si riferisce ai comuni  che hanno tenuto sospesa l’IMU in precedenza e quindi i cittadini non l’hanno pagata.  I Pietrini hanno effettuato il pagamento di acconto e saldo tra il 16 giugno ed il 16 dicembre; è ovvio che chi non ha pagato quanto dovuto, deve regolarizzare la posizione con una mora che è calcolata in base ai giorni di inflazione ossia di ritardo”.
“Invece la TARES (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi)  – continua Francesco Tomasella -  che è arrivata il 16 dicembre con notevole ritardo va pagata in quanto è il saldo  per l’anno sociale 2013.  Questo orpello è eccessivamente esoso e la cittadinanza è in agitazione continua perché la situazione economica trova tante famiglie disagiate che non sono in condizioni economiche di pagare quanto dovuto”.
 La protesta popolare ha visto una raccolta di 600 firme da parte del Pd della segretaria Sara Ippolito; inoltre  i cinque consiglieri dell’opposizione del capogruppo Franco Di Calogero hanno chiesto  la convocazione di un consiglio comunale straordinario ed urgente  su questa problematica dai contorni di grave disagio sociale. La presidente Rosa Maria Giusa ha diramato la convocazione del consiglio comunale  per domani alle ore 17 su questo problema. Sarà un consiglio molto partecipato perché i cittadini sono vessati ed esasperati da una situazione economica che ogni giorno diventa più tragica e molte famiglie hanno problemi di sopravvivenza.
Francesco Tomasella conclude con un  appello: “Invito i cittadini a non accavallarsi negli uffici di competenza in quanto il nostro studio commerciale ha illuminato la cittadinanza in modo chiaro ed opportuno”.
Giuseppe Carà