Consiglio Comunale a vuoto
Saltano tre sedute
Fornitori privi di liquidazione
IL PRIMO CITTADINO ENZO EMMA
AL PALAZZO DI CITTA'
PIETRAPERZIA. Salta per tre volte il consiglio
comunale per mancanza di numero legale. Il consiglio era stato convocato dal
vice presidente Luigi Guarneri, perché la presidente Maria Rosa Giusa era
assente per motivi di famiglia. All’ordine del giorno dieci debiti fuori
bilancio per 40 mila euro, tra cui fatture per fornitori; infatti sono previsti
saldi di manutenzione all’acquedotto rurale, pubblica illuminazione, strade e scuola. Previsti
debiti fuori bilancio per onorario ad avvocati che hanno difeso il comune in
procedimenti giudiziari. Sono creditori del comune l’avvocato Pietro Maria Mela,
le agenzie dell’entrate, l’avvocato Giuseppe Bonaffini, l’avvocato Calogero
Vinci, l’avvocato Cristina Guarneri, la ditta Datola Spurghi e Carmelo Cavallo,
l’avvocato Lucia Falzone e l’avvocato Fallica Letizia. Le sedute del consiglio
sono state consumate due il lunedì ed una il martedì.
Nella prima seduta erano
presenti cinque consiglieri: Luigi Guarneri, vice presidente, Francesca Cali,
Germano Bonincontro, Veronica Bellomo ed Antonio Messina; per la validità della
seduta si richiedevano otto presenze. Nella seconda convocazione dopo un’ora erano
presenti sei consiglieri: Luigi Guarneri,
Salvatore Di Calogero, Veronica Bellomo, Germano Bonincontro, Antonio
Messina, Francesca Calì; per la validità della seduta richieste otto presenze .
Nella
seduta dopo 24 ore del martedì cinque presenze: Luigi Guarneri, Salvatore Di
Calogero, Antonio Messina, Francesca
Calì, Germano Bonincontro, per la validità della seduta sei presenze.
“L’approvazione dei debiti
fuori bilancio – dichiara il consigliere - assessore Salvatore Di Calogero - avrebbe portato soldi nelle famiglie: in
questo periodo di crisi avrebbe consentito più serenità ad alcune famiglie. L’atto
della non approvazione dimostra poca sensibilità; le battaglie politiche non
vanno fatto a discapito dei cittadini, che sono gli unici sconfitti. Fare
politica significa essere a servizio della comunità. Aristotele dice che la
“politica” è a servizio della polis cioè della città; quindi buon governo”.
Giuseppe Carà